È cominciato il baseball americano e sono tornati gli spettatori
Dopo un anno di assenza, i tifosi della Major League sono tornati allo stadio nel tradizionale Opening Day del campionato
Nella notte tra giovedì e venerdì è iniziato il campionato di baseball nordamericano, la Major League. Quest’anno il suo tradizionale Opening Day era particolarmente significativo, perché oltre a sancire l’inizio del campionato che accompagna i tifosi americani tra la primavera e l’estate segnava anche il ritorno del pubblico negli stadi — in tutti gli stadi — dalla piena capienza in Texas alle varie percentuali di riempimento stabilite altrove. Si sono giocate tredici partite, e altre sette se ne disputeranno tra stasera e stanotte. Dalle foto della giornata pare che tutti si siano divertiti molto nel loro ritorno sugli spalti, al caldo della California o sotto il nevischio a Detroit, dopo un anno di assenza forzata.
Il Globe Life Field di Arlington, in Texas, ritornerà alla sua massima capienza e potrà accogliere fino a 40.000 spettatori per la prima partita casalinga dei Rangers, in programma lunedì. Gli altri stadi hanno riaperto o riapriranno al pubblico con capienza ancora limitata. I Nationals di Washington inizieranno la stagione con 5.000 spettatori. A Denver i Colorado Rockies hanno ricevuto il permesso di aprire lo stadio al 40 per cento della capienza, circa 20.0o0 spettatori. A St. Louis, Atlanta, Cincinnati e Cleveland gli stadi sono stati aperti al 30 per cento (circa 12.000 spettatori) mentre la maggior parte delle altre squadre, comprese quelle di New York, Los Angeles e Chicago, giocheranno in stadi aperti al 20 per cento. I Toronto Blue Jays, l’unica squadra canadese del campionato, continueranno invece a giocare le loro partite in Florida, come stanno facendo anche i Toronto Raptors in NBA, per la chiusura delle frontiere imposta dal governo canadese.