Un alto ufficiale della Marina italiana è stato fermato per spionaggio
È accusato di avere passato informazioni riservate a un militare russo: il ministero degli Esteri ha chiesto spiegazioni alla Russia
Martedì sera a Roma un alto ufficiale della Marina italiana e un ufficiale russo in servizio presso l’ambasciata russa a Roma sono stati fermati dai carabinieri del ROS (Raggruppamento operativo speciale) con le accuse di spionaggio e rivelazione di segreto.
Secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Senato, i due sarebbero stati fermati in flagranza, dopo che l’ufficiale italiano aveva consegnato documenti riservati all’ufficiale russo. Sarebbe stato accertato anche un pagamento in denaro a favore dell’italiano. Per ora non si sa niente a proposito del tipo di documenti che sarebbero stati scambiati. Di Maio ha detto soltanto che si tratta di documentazione «classificata», cioè segreta.
Mercoledì mattina il ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, per chiedere spiegazioni. In tarda mattinata Di Maio aveva scritto su Facebook di aver trasmesso all’ambasciatore russo «la ferma protesta del governo italiano». Di Maio ha inoltre notificato l’espulsione «dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda». Il ministro non ha specificato l’identità dei due funzionari espulsi, ma è possibile che uno dei due sia l’ufficiale fermato martedì.
In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore…
Pubblicato da Luigi Di Maio su Mercoledì 31 marzo 2021
In una nota fatta avere ai media italiani, l’ambasciata russa in Italia ha confermato il fermo «di un funzionario dell’ufficio dell’Addetto Militare» e ha aggiunto che per ora ritiene «inopportuno» aggiungere altri commenti.
L’ufficiale italiano, di cui non è stata resa nota l’identità, avrebbe il grado di capitano di fregata e sarebbe in stato di arresto. Secondo Repubblica, lavorava presso lo Stato maggiore della difesa, cioè l’organo della difesa che coordina l’attività di tutte le forze armate italiane e intrattiene le relazioni con le varie organizzazioni internazionali, tra cui la NATO, quando si tratta di questioni militari.
L’operazione di martedì sera è il frutto di una lunga indagine dei carabinieri del ROS, che avrebbero agito dopo una segnalazione dell’AISI, l’agenzia che si occupa della sicurezza interna della Repubblica italiana, in collaborazione con lo Stato maggiore della difesa.
Se confermata, questa vicenda potrebbe essere uno dei casi di spionaggio più gravi mai avvenuti in Italia dai tempi della Guerra fredda. È quasi certamente il caso più grave a riguardare un ufficiale italiano: l’Italia è oggetto soprattutto di spionaggio industriale, e nell’ambito dello spionaggio militare-diplomatico negli ultimi anni sono stati fatti sì arresti, ma soprattutto di funzionari e ufficiali europei in servizio in Italia.
Molto spesso questi casi di spionaggio hanno come beneficiario la Russia: lo scorso agosto, per esempio, un ufficiale dell’esercito francese in servizio al comando NATO di Napoli era stato arrestato per aver condiviso informazioni riservate con un ufficiale russo.