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  • Mercoledì 31 marzo 2021

Cosa si può fare nei giorni di Pasqua

Il 3, 4 e 5 aprile tutta l'Italia sarà in zona rossa: una guida per capire come funzioneranno le restrizioni

Ponte Milvio, Roma (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Ponte Milvio, Roma (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Per i giorni delle festività di Pasqua il governo ha previsto alcune regole e restrizioni speciali che saranno diverse da quelle valide per tutti gli altri giorni. Sabato 3 aprile, domenica 4 aprile (Pasqua) e lunedì 5 aprile (Pasquetta), tutta l’Italia sarà considerata zona rossa, a prescindere dalla fascia di rischio epidemiologico in cui le regioni si troveranno fino a venerdì. Sarà però una zona rossa leggermente diversa da quella in vigore negli altri giorni, per una deroga sugli spostamenti.

Le regole nei giorni di Pasqua
Mentre negli altri giorni nelle zone rosse sono consentiti solo gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra regione o provincia autonoma), nei giorni di Pasqua sarà consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata, ma solo all’interno della stessa regione. Si potrà quindi fare visita ad amici o parenti, cosa che negli altri giorni nelle zone rosse è vietata.

Tra gli spostamenti motivati da necessità rientrano quelli per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana.

Come già per le normali zone rosse sarà consentito il rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” che si trovano dentro o fuori regione. Sarà inoltre consentita l’attività motoria all’aperto, ma solo se svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. Saranno ammesse anche le passeggiate, in quanto attività motoria, esclusivamente in prossimità della propria abitazione.

Gli spostamenti saranno consentiti solamente tra le 5 e le 22, e potranno spostarsi al massimo due persone, che però potranno portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

Per quanto riguarda la ristorazione, nei giorni di Pasqua resteranno valide le regole delle normali zone rosse: quindi i bar e i ristoranti potranno effettuare solamente servizio d’asporto e non si potranno consumare cibi e bevande al loro interno e nelle loro adiacenze.

La vendita d’asporto sarà consentita dalle 5 alle 18 senza restrizioni, mentre dalle 18 alle 22 sarà vietata ai bar senza cucina. La consegna a domicilio sarà invece consentita a tutti senza limiti di orario, così come anche la consumazione all’interno degli alberghi, ma solo per i clienti che vi alloggiano.

Saranno inoltre sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Resteranno aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

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Le regole per i viaggi
Nonostante le restrizioni imposte dal governo impediscano gli spostamenti tra le regioni per motivi turistici, in questi giorni e anche durante le feste di Pasqua sarà possibile fare viaggi all’estero. Interpellato dall’Astoi, l’associazione dei tour operator, il ministero dell’Interno ha specificato in una nota che è possibile effettuare spostamenti per raggiungere l’aeroporto da cui partire, anche in un’altra regione: di fatto quindi in questi casi non varranno le restrizioni agli spostamenti previste sia nelle zone rosse che in quelle arancioni.

Inoltre il 30 marzo il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza con ulteriori dettagli sulle regole per effettuare viaggi all’estero: chi viaggia in un paese dell’Unione Europea e torna in Italia, o i turisti stranieri che arrivano in Italia da paesi dell’Unione Europea, hanno l’obbligo di effettuare una quarantena di 5 giorni dal momento dell’arrivo, e un tampone alla fine della stessa. La quarantena era già prevista per gli arrivi dai paesi che si trovano al di fuori dell’Unione Europea.

Prima dell’arrivo in Italia, in base alle regole già in vigore previste dal DPCM del 2 marzo, bisognerà aver ricevuto l’esito negativo di un test molecolare o antigenico eseguito nelle 48 ore precedenti la partenza.

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