Domenica gli agenti dell’aeroporto dell’isola di Baltra, nell’arcipelago delle Galápagos, nell’oceano Pacifico, hanno detto di aver scoperto 185 piccole tartarughe che erano state avvolte nella plastica e nascoste in una valigia che doveva essere imbarcata su un volo diretto a Guayaquil, in Ecuador. Un operatore aeroportuale si era accorto che il contenuto della valigia era «irregolare» durante le ispezioni con gli scanner a raggi X: le tartarughe avevano circa tre mesi ed erano esemplari di tartarughe giganti delle Galápagos. Dieci di loro erano già morte e altre cinque sono morte lunedì.
Il ministro dell’Ambiente dell’Ecuador, Marcelo Mata, ha detto che le tartarughe erano state prelevate in natura e che quelle sopravvissute sono state trasferite in un centro di allevamento sulla vicina Isola di Santa Cruz. Mata ha anche annunciato che il ministero dell’Ambiente e la procura generale dell’Ecuador hanno aperto un’inchiesta e che domenica pomeriggio è stato arrestato un poliziotto sospettato di essere coinvolto nel caso.
L’arcipelago delle Galápagos fa parte dell’Ecuador e si trova circa 1.000 chilometri a ovest del paese. È diventato famoso soprattutto per le osservazioni e le descrizioni di Charles Darwin delle numerose specie endemiche che le abitano, che furono da ispirazione per elaborare la sua teoria dell’evoluzione. Secondo l’associazione dei tour operator dell’arcipelago, però, l’ecosistema delle isole è messo in pericolo dal turismo: nel 2016 alle Galápagos erano arrivati 152mila turisti, il 92 per cento in più rispetto al 2007, ma spesso mancano la regolamentazione e l’attitudine alla sostenibilità di cui le isole avrebbero bisogno, ha detto l’associazione.
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