«Siamo in guerra», secondo il capo della Protezione Civile

E per questo servono “norme di guerra”, ha detto all'inaugurazione di un nuovo grande hub vaccinale a Genova

Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile (ANSA/LUCA ZENNARO)
Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile (ANSA/LUCA ZENNARO)

Oggi a Genova è stato inaugurato un nuovo grande spazio per effettuare le vaccinazioni contro il coronavirus: si trova nella Fiera del Mare ed è grande 1.300 metri quadrati. Lo spazio è stato allestito dalla regione Liguria e dall’Asl3 di Genova in accordo con la sanità privata locale, e dovrebbe permettere circa duemila vaccinazioni al giorno contro il COVID-19.

All’inaugurazione c’erano il commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Figliuolo e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Quest’ultimo ha parlato della situazione delle vaccinazioni in Italia, e parlando dell’andamento molto diverso tra le varie regioni ha detto «questo non significa che da un lato sono più bravi e dall’altro meno», e ha specificato che l’interesse principale è che si facciano i vaccini, senza che si facciano classifiche tra le regioni più o meno virtuose.

Parlando delle misure introdotte dal governo con il nuovo piano nazionale di vaccinazione e di quanto si può ancora fare, Curcio ha aggiunto:

«È vero, siamo in guerra. È stato detto. Serve forse qualche norma, come dire, “di guerra”, chiamiamola così? Beh mi pare che qualcosa si stia già facendo. L’impiego per esempio delle farmacie che vedrà in questo territorio uno dei punti di prima attivazione,  è una di quelle cose che pensata qualche mese fa non sarebbe stata immaginabile. […] Tante cose sono state fatte e tante cose noi siamo pronti a recepire per risolverle tecnicamente, se è un’attività che riguarda il livello tecnico, o di favorirla a livello politico per le decisioni che devono essere prese»

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Fabrizio Curcio ha 55 anni ed è stato nominato capo della Protezione Civile lo scorso 26 febbraio, al posto di Angelo Borrelli, il cui mandato sarebbe scaduto a fine marzo. Curcio era già stato capo della Protezione Civile tra il 2015 e il 2017 – quando si era dimesso per ragioni personali – e dal 2019 dirigeva Casa Italia, il dipartimento del governo creato per promuovere la messa in sicurezza del paese dai rischi collegati ai disastri naturali.

Nei suoi anni alla Protezione Civile, Curcio ha avuto a che fare con alcuni dei più gravi disastri naturali avvenuti in Italia negli ultimi anni – a partire dal terremoto dell’Aquila del 2009 – e con situazioni di grande complessità, come il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio nel gennaio 2012.