In Texas dei convegni sono stati annullati perché non c’è più l’obbligo delle mascherine
La decisione del governatore serviva a favorire la ripresa economica, ma quattro associazioni non se la sono sentita di tenerli senza
Almeno quattro organizzazioni che avevano in programma di fare dei convegni negli hotel di Austin, la capitale del Texas, le hanno cancellate per timore delle conseguenze della nuova disposizione statale che ha eliminato l’obbligo di indossare una mascherina quando si esce di casa. In parte erano associazioni del settore sanitario. La decisione presa lo scorso 10 marzo dal governatore dello stato Greg Abbott, Repubblicano, ha quindi avuto in questo caso un effetto contrario a quello sperato, che era di favorire la ripresa dell’economia. Abbott aveva anche eliminato i limiti al numero di persone che possono stare negli spazi chiusi, giudicando che i casi di COVID-19 nello stato erano sufficientemente bassi da poter abbandonare queste precauzioni.
Secondo la società che gestisce l’Austin Convention Center, uno spazio per convegni nel centro di Austin, a causa della cancellazione dell’obbligo sulle mascherine l’hotel Hilton locale – gestito dalla stessa società – ha perso 350mila dollari di ricavi. Joe Bolash, direttore generale dell’hotel, ha spiegato agli azionisti della società che le organizzazioni che avevano fatto delle prenotazioni per i propri eventi non se la sentivano di portarle avanti senza l’obbligo di indossare le mascherine. Jimmy Flannigan, presidente della società che gestisce l’Austin Convention Center, ha detto al Texas Tribune che tre di queste organizzazioni hanno dei legami con il campo sanitario ed erano preoccupate di «mandare i messaggi sbagliati» se avessero organizzato convegni in Texas.
Flannigan non ha voluto dire quali siano le organizzazioni che hanno cancellato le prenotazioni. Una potrebbe essere l’Association for Professionals in Infection Control and Epidemiology, un’associazione di epidemiologi che giovedì ha disdetto la parte “in presenza” del suo convegno annuale, che avrebbe dovuto tenersi ad Austin, per via dell’allentamento delle restrizioni contro il coronavirus in Texas. Devin Jopp, capo dell’associazione, ha detto in un’intervista che un’organizzazione che si occupa di prevenire la diffusione delle malattie infettive non può rischiare di portare i suoi membri in uno stato dove non vige l’obbligo di indossare le mascherine. Rispetto al consueto il convegno era già stato ridimensionato: erano previste mille presenze, invece delle solite seimila, per via della pandemia.
In tutto ciò la città di Austin ha cercato di mantenere, almeno nel suo territorio e in quello della Contea di Travis, di cui fa parte, l’obbligo di usare le mascherine fuori casa. Il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha reagito a questa decisione locale facendo ricorso in tribunale: durante la prima udienza, che si è svolta venerdì, una giudice ha dato ragione alle autorità cittadine, ma non è ancora detta l’ultima parola perché Paxton ha fatto appello. Nel frattempo la città di Austin e la Contea di Travis hanno ottenuto di poter continuare a far valere l’obbligo di indossare le mascherine per i loro abitanti.