L’Eritrea ritirerà le truppe dalla regione etiope del Tigrè, ha detto il primo ministro dell’Etiopia
Venerdì il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, ha detto che l’Eritrea ha accettato di ritirare le sue truppe dalla regione del Tigrè, nel nord dell’Etiopia, dopo varie pressioni internazionali soprattutto da parte degli Stati Uniti. Abiy è andato personalmente ad Asmara, la capitale dell’Eritrea, per parlare con il dittatore eritreo Isaias Afewerki, con cui ha poi trovato un accordo. Non è chiaro quanti soldati eritrei si trovassero nel Tigrè – l’Eritrea ha sempre negato di avere truppe in Etiopia – ma secondo alcune testimonianze raccolte dai media internazionali si trattava di diverse migliaia.
Il Tigrè è da poco uscito da una guerra che si era conclusa tra fine novembre e inizio dicembre 2020, nella quale le forze federali avevano sconfitto il Fronte di liberazione del Tigrè, che controllava la regione e che poi a un certo punto si era ribellato al governo centrale.
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Abiy Ahmed ha accusato il Fronte di liberazione del Tigrè di aver attaccato l’Eritrea e di averla così trascinata nel conflitto, ma secondo molti l’esercito eritreo avrebbe partecipato autonomamente alla guerra. Nel conflitto sono state uccise molte persone, tra cui migliaia di civili, ma non esiste una stima ufficiale.