Come si divertono i campioni di scacchi
Durante un'ininfluente partita di un prestigioso torneo, un botta e risposta di mosse notoriamente stupide ha provocato una certa ilarità
Durante una partita di un prestigioso torneo di scacchi online, il campione del mondo in carica dal 2013 Magnus Carlsen e lo stimato sfidante Hikaru Nakamura hanno provocato una certa ilarità ed eccitazione tra gli appassionati decidendo scherzosamente di cominciare la partita con quella che è considerata l’apertura più stupida e insensata del gioco, nota come “Bongcloud” e diventata per l’occasione Double Bongcloud (perché fatta da entrambi i giocatori). «Anche le peggiori aperture tendono ad avere, talvolta, qualcosa che le salva. L’apertura Bongcloud invece no» ha scritto il Guardian per descrivere la mossa, che blocca pezzi determinanti e va contro alcuni basilari principi del gioco. Non si era mai vista in una partita di così alto profilo, come hanno suggerito le reazioni degli stessi Carlsen e Nakamura e della commentatrice della partita, la scacchista Tania Sachdev.
Il contesto era il Magnus Carlsen Invitational, un torneo di scacchi a gioco rapido organizzato per l’appunto dal norvegese Magnus Carlsen, campione del mondo dal 2013 a oggi, che stava giocando contro l’americano Hikaru Nakamura, 33enne apprezzato per il suo stile di gioco creativo e piuttosto arrembante.
È stato Carlsen a fare per primo la Bongcloud, con una specie di riferimento e tributo implicito a Nakamura, che per alcuni suoi trascorsi online è associato alla mossa. L’americano, ridendo, ha risposto imitandolo: entrambi erano del resto già qualificati alla fase successiva del torneo in virtù delle precedenti vittorie.
L’apertura Bongcloud, anche nota come “Bongcloud Attack” è tanto facile quanto deleteria, ed è ampiamente riconosciuta come la peggiore degli scacchi. Prevede infatti che all’inizio della partita un giocatore porti avanti di due caselle il pedone che sta davanti al re. Nella mossa successiva dell’apertura, il re viene spostato avanti di una casella, quella che fino a poco prima era presidiata dal pedone. L’apertura non ha senso perché, molto in breve, porta subito allo scoperto il re e lo piazza in una posizione scomoda, che impedisce i movimenti di certi altri pezzi: in particolare il prezioso arrocco, che chiama in causa sia il re che una delle sue torri e che è l’unica mossa degli scacchi in cui si possono muovere due pezzi contemporaneamente.
Come ha scritto il Guardian, «l’apertura Bongcloud va contro ogni più basilare principio degli scacchi». Perché oltre a scoprire il re, impedisce di lottare per l’importantissimo centro della scacchiera, e anche perché – seppur “reversibile” – fa quantomeno perdere tempo.
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Non è ben chiaro quando e come sia nata e sia stata codificata l’apertura Bongcloud. È certo, tuttavia, che il nome “bongcloud” nasce dall’unione delle parole “bong” e “cloud”, usate per descrivere la nuvola di fumo che si crea dopo aver aspirato – in genere hashish o marijuana – da un bong. L’apertura, insomma, è associata a una scarsa lucidità, come quella di chi ha fumato erba. A quanto pare, su internet esiste anche un certo “Lenny Bongcloud”, uno scarso giocatore di scacchi molto affezionato a questa apertura. Sembra però che sia nata prima l’apertura, e poi il profilo.
Di certo, già nel 2000 un utente online che si pensa potesse essere il fortissimo Bobby Fischer che giocava sotto falso nome usò l’apertura Bongcloud in una serie di partite contro il forte ed esperto Nigel Short, che disse di essere «certo al 99 per cento» di aver giocato proprio contro Fischer. L’apertura che va contro tutti i principi degli scacchi è anche finita nel titolo di un libro, Winning with the Bongcloud, che è una specie di parodia dei manuali di scacchi.
Nel 2020 Nakamura aveva usato l’apertura Bongcloud, riuscendo poi addirittura a vincere, durante una partita contro il Gran Maestro Jeffery Xiong. E negli ultimi mesi aveva raccontato e mostrato su internet una sua serie di partite in cui, dopo aver creato un nuovo profilo sul sito Chess.com, cercava di raggiungere un certo punteggio solo giocando partite iniziate così, partendo quindi ogni volta con un considerevole svantaggio.
Anche Carlsen l’aveva usata (in una sua variante) nel 2020: anche lui contro un Gran Maestro e anche lui vincendo. L’avversario, Wesley So, disse tra l’altro che nelle sue successive partite contro Carlsen non fu facile riprendersi moralmente.
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Nella partita del 15 marzo, Carlsen e Nakamura erano già qualificati e i due potevano permettersi di prenderla alla leggera. E Carlsen ha deciso di fare l’apertura Bongcloud proprio davanti allo scacchista che negli ultimi mesi ci si era associato più volte.
Nakamura, a quel punto, ha scelto di rispondere per le rime e di mettersi nella stessa condizione di Carlsen, facendo a sua volta un’apertura Bongcloud.
Da questo Double Bongcloud, la partita è rimasta in stallo ed è terminata poco dopo in parità. Con un certo divertimento da parte di chi la stava commentando, ma anche con l’avviso, rivolto agli spettatori, di «non provare a rifarlo a casa».
Qualche esperto non ha gradito la cosa: tra gli altri Nigel Short, che ne ha parlato come di una «apertura della generazione di Twitch», riferendosi alla piattaforma di video in streaming popolarissima tra i giovani appassionati di videogiochi, definendola un «insulto agli scacchi».
Alla fine, comunque, il Magnus Carlsen Invitational l’ha vinto l’olandese Anish Giri, che si è portato a casa i 60mila dollari di premio. Tra pochi giorni, invece, riprenderanno le partite che serviranno per decidere chi sarà, tra novembre e dicembre, a sfidare Carlsen nella fase finale dei Mondiali di scacchi.
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