I Legionari di Cristo hanno diffuso i nomi dei preti responsabili di abusi
La congregazione cattolica di Marcial Maciel Degollado li ha pubblicati online dopo anni di indagini interne
I Legionari di Cristo, una congregazione interna alla Chiesa cattolica, hanno diffuso pubblicamente i nomi dei propri sacerdoti accusati di abusi sessuali dagli anni Quaranta, cioè dagli inizi della congregazione, fino al 2019. La serie di documenti è stata diffusa al termine di un percorso iniziato nel 2009 con cui la congregazione – nota anche per la spregiudicatezza con cui in passato ha gestito il proprio ingente patrimonio – ha affrontato insieme al Vaticano le estese accuse di abusi nei confronti dei propri leader, compreso il fondatore Marcial Maciel Degollado, morto nel 2008.
Dopo anni di accuse, oggi i Legionari di Cristo hanno riconosciuto la loro omertà nei confronti dei propri sacerdoti e di Maciel Degollado – che la Chiesa aveva costretto a dimettersi da capo della congregazione nel 2005 – decidendo di compensare economicamente le persone abusate. Per evitare nuove violenze hanno messo in piedi una struttura per agevolare nuove eventuali denunce.
I Legionari di Cristo nacquero in Messico negli anni Quaranta come una congregazione di missionari di idee piuttosto conservatrici, senza essere eccessivamente connotati politicamente. Furono riconosciuti quasi subito dalla Chiesa cattolica, e negli anni si espansero sia nel Sud America sia in Occidente. L’origine del loro nome non è chiarissima ma fa probabilmente riferimento a una zelante attività “sul campo”, dato che i legionari erano i soldati semplici dell’esercito romano.
«La Congregazione si è impegnata a correggere i suoi errori e ha riconosciuto degli alleati nelle autorità civili ed ecclesiastiche, nella società, nei mezzi di comunicazione e negli organismi specializzati in prevenzione di abusi e riparazione della giustizia» si legge nel documento (PDF) in cui spiegano l’approccio degli ultimi anni. Anche la pubblicazione dei nomi dei sacerdoti coinvolti, si legge nel documento, «vuole contribuire alla creazione di percorsi con cui vogliamo fare verità, fare giustizia e contribuire a sanare le vittime e consolidare una cultura di abusi zero nella Congregazione e nella società».
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L’elenco si può leggere sul sito 0abusos.org nella sezione casos de abuso ed è diviso per paese dove sono stati attivi i sacerdoti coinvolti. Di tutti loro sono stati diffusi nomi e cognomi, a meno che la legislazione locale lo proibisca: in quel caso sono stati indicati col nome oppure con un numero. In Italia è stato attivo un sacerdote coinvolto, il messicano Vladimir Reséndiz Gutiérrez, che fra il 2003 e il 2008 visse a Novara, in Piemonte. Reséndiz Gutiérrez fu sospeso dal suo lavoro dopo le prime accuse, nel 2008, e nel 2013 la Chiesa lo espulse dal sacerdozio.
In totale i sacerdoti responsabili di abusi sessuali sono 27, mentre le persone abusate sono circa 170, in buona parte maschi di età compresa fra 11 e 16 anni. Circa un terzo delle persone abusate ha ricevuto violenza proprio da Maciel Degollado, su cui circolavano moltissime accuse già negli anni Novanta. Nel 1999 però le accuse nei suoi confronti furono archiviate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, un organo interno al Vaticano guidato dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, che poi diventò papa col nome di Benedetto XVI.
I Legionari di Cristo ci tengono a sottolineare che le accuse riguardano soltanto il 2 per cento dei sacerdoti che hanno fatto parte della congregazione in tutta la sua storia, cioè 1.380. Dei 27 sacerdoti coinvolti, soltanto due sono stati condannati dalla giustizia penale, mentre 16 sono stati sanzionati dalle autorità del Vaticano e 8 risultano ancora sotto processo ecclesiastico. L’indagine interna ha anche individuato 60 novizi accusati di abusi, e che alla fine non sono mai diventati sacerdoti. Non è chiaro se anche le accuse nei loro confronti siano state segnalate alle autorità civili o ecclesiastiche.
L’iniziativa dei Legionari di Cristo è stata presa in accordo col Vaticano, che però adotta standard meno rigorosi sui casi che riguardano tutti gli altri sacerdoti: ancora oggi, nonostante le nette prese di posizione di Papa Francesco, non sono rari i casi di sacerdoti accusati di abusi che vengono semplicemente sospesi o trasferiti dalle autorità ecclesiastiche, senza che il pubblico venga messo a conoscenza delle vicende.