È morta a 89 anni Nawal Saadawi, scrittrice egiziana attiva per i diritti delle donne nel mondo arabo
È morta a 89 anni Nawal Saadawi, scrittrice e psichiatra egiziana che fu molto attiva nella difesa dei diritti delle donne in Egitto e in tutto il mondo arabo. Saadawi scrisse diversi libri contro la violenza domestica sulle donne e l’estremismo religioso, in cui si oppose fermamente, tra le altre cose, alla mutilazione genitale femminile, che subì lei stessa da giovane.
Nawal Saadawi nacque nel 1931 in un paese sul delta del Nilo, a nord del Cairo, la capitale dell’Egitto. Studiò medicina all’università del Cairo e alla Columbia University a New York, e fu psichiatra e professoressa universitaria. La sua attività di attivista e le sue opinioni sulla condizione della donna nell’Islam le procurarono diverse inimicizie in Egitto, soprattutto dopo il suo libro Donne e sesso del 1972.
Fu allontanata da un importante incarico presso il ministero della Sanità e nel corso della sua carriera le furono preclusi altri ruoli, come quello di caporedattrice di un giornale che si occupava di questioni sanitarie e di segretaria generale dell’Associazione medica in Egitto. Nel 1981 fu incarcerata per due mesi per la repressione politica dell’allora presidente Anwar Sadat, e fu rilasciata dopo l’assassinio del presidente. Mentre era in carcere scrisse un libro intitolato Memorie dal carcere femminile, con una matita cosmetica su rotoli di carta igienica.
Oltre che in Egitto, insegnò in alcune università statunitensi, e fu consigliera delle Nazioni Unite sul programma per le donne in Africa e nel Medio Oriente. Fondò e fu a capo dell’Associazione per la solidarietà delle donne nel mondo arabo e co-fondò l’Associazione araba per i diritti umani.
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