La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il caso Open Arms
Sabato la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver impedito alla nave della ONG spagnola Open Arms di attraccare a Lampedusa nell’agosto del 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno. Secondo la procura, «l’accusa è sostenibile in giudizio», come ha detto il procuratore capo Francesco Lo Voi, perché il divieto di sbarco sarebbe stato illegittimo e perché «l’azione amministrativa» sarebbe stata compiuta dall’ex ministro di propria iniziativa, senza il coinvolgimento degli altri membri dell’allora governo Conte, come sostiene invece la difesa.
Nel caso in cui il giudice per l’udienza preliminare (GUP) decidesse per il rinvio a giudizio, per Salvini comincerà il processo di primo grado.
In mattinata Salvini, presente nell’aula di Palermo, ha fatto delle dichiarazioni spontanee in cui ha detto di aver «difeso i confini» e l’ordine pubblico, e ha sostenuto che i ministri della Difesa e dei Trasporti, oltre che il presidente del Consiglio, fossero informati delle sue azioni.
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Quella di sabato è stata la seconda udienza preliminare del processo di Palermo e potrebbe essere l’ultima, soprattutto perché il GUP di Palermo Lorenzo Jannelli potrebbe evitare di ascoltare ulteriori testimoni e decidere di usare le deposizioni già fatte dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un altro processo simile per il caso della nave Gregoretti, che si tiene a Catania e in cui Salvini è imputato degli stessi reati.
La richiesta della procura di Palermo è diversa da quella fatta qualche mese fa dalla procura di Catania, che lo scorso ottobre aveva chiesto il proscioglimento per Salvini. Anche nel processo di Catania è ancora in corso l’udienza preliminare, e la decisione del GUP in questo caso è attesa per il 14 maggio.
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