Cosa dice il nuovo piano vaccinale nazionale
Il Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha fissato come obiettivo principale la vaccinazione dell'80 per cento della popolazione entro la fine di settembre
Sabato sera il governo ha diffuso i dettagli del nuovo piano vaccinale contro il coronavirus definito dal Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo. L’obiettivo del piano è arrivare almeno all’80 per cento della popolazione vaccinata entro la fine di settembre, e quindi di iniziare, dalla metà di aprile, a somministrare vaccini a, come minimo, 500mila persone ogni giorno.
Per capire di che numeri si parla: a oggi i vaccinati (che hanno ricevuto anche la dose di richiamo) sono il 3,3 per cento della popolazione, e un ulteriore 4,4 per cento ha ricevuto la prima dose: il ritmo di vaccinazione del periodo compreso tra il primo e il 10 marzo è stato di 170mila somministrazioni al giorno, in media.
Per raggiungere l’obiettivo e prevedere le fasi successive per arrivarci (entro la fine di marzo per esempio si conta di superare le 300mila dosi somministrate al giorno) è stato tenuto conto delle dosi di vaccini che arriveranno nei prossimi mesi. In particolare, l’appena approvato vaccino di Johnson & Johnson dovrebbe permettere di accelerare la campagna vaccinale dato che richiede la somministrazione di una sola dose invece di due. A partire da aprile e fino alla fine di giugno Johnson & Johnson dovrebbe consegnare 7,3 milioni di dosi, e poi altri 15,9 milioni entro la fine di settembre, per un totale di 23,2 milioni. Nello stesso periodo sono previste le consegne di più di 38 milioni di dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech, 34,8 milioni di dosi di AstraZeneca, 18,6 milioni di dosi di Moderna e 13,9 milioni di dosi di CureVac, quest’ultimo non ancora autorizzato.
– Leggi anche: Come funziona il vaccino di Johnson & Johnson
Se si considerano tutti i vaccini, le dosi consegnate tra aprile e settembre dovrebbero essere 137,3 milioni, che idealmente corrisponderebbero a più di 80 milioni di vaccinati, cioè molto di più dei 51 milioni di persone che costituiscono «il totale della popolazione vaccinabile», cioè i maggiori di 16 anni. Gli obiettivi sul numero di somministrazioni giornaliere sono comunque stati fissati tenendo conto di eventuali ritardi nelle consegne.
Più vaccinatori e più punti di vaccinazione
Il nuovo piano vaccinale prevede un aumento delle persone addette alle vaccinazioni. Il governo si è accordato con i medici di medicina generale (cioè i medici di famiglia), i dentisti, i medici specializzandi e i medici della Federazione Medico Sportiva Italiana. Sono in corso anche le trattative per trovare un accordo sui medici competenti (quelli che si occupano di medicina del lavoro in azienda). Infine si ricorrerà anche ai medici convenzionati ambulatoriali e ai pediatri di libera scelta. In caso di necessità saranno assunti altri medici e infermieri, in aggiunta ai 1.708 già operativi e saranno coinvolti i farmacisti.
Saranno aumentati anche i luoghi dove effettuare le vaccinazioni, predisponendo siti produttivi, le aree a disposizione della grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza episcopale italiana (CEI), cioè parrocchie e oratori.
La «riserva vaccinale»
Il piano di Figliuolo prevede anche l’istituzione di una riserva di vaccini da utilizzare in caso di emergenza per fronteggiare eventuali focolai. Questa riserva vaccinale sarà costituita dall’1,5 per cento delle dosi.
Il documento di presentazione del piano vaccinale si può leggere interamente sul sito del governo o anche qui.