I tanti guai del governatore di New York
Andrew Cuomo è accusato di molestie sessuali e di aver manipolato i dati degli anziani morti di COVID-19 nelle case di riposo: ora è stata avviata una procedura di impeachment
Giovedì 11 marzo lo speaker dell’Assemblea generale dello stato di New York, uno dei due rami del Parlamento statale, ha autorizzato l’avvio di una procedura di impeachment nei confronti del governatore Andrew Cuomo, che nelle ultime settimane è stato accusato sia di molestie sessuali che di aver manipolato i dati degli anziani morti di COVID-19 nelle case di riposo.
La procedura di impeachment nel sistema legislativo statunitense serve a rimuovere una persona dal suo incarico governativo, che sia il presidente degli Stati Uniti o un governatore, come nel caso di Cuomo. Lo speaker Carl Heastie, Democratico come Cuomo, ha autorizzato la commissione Giustizia del parlamento ad avviare un’inchiesta, dopo un lungo confronto con la maggioranza Democratica dell’assemblea.
Heastie ha commentato la sua decisione dicendo che «le notizie delle accuse riguardanti il governatore sono gravi» e aggiungendo di avere la massima fiducia nella commissione. Questa sarà guidata dal parlamentare Democratico Charles Lavine e potrà acquisire oggetti o documenti, interrogare testimoni e valutare prove. L’inchiesta della commissione procederà di pari passo a un’altra inchiesta indipendente condotta dalla procuratrice generale di New York, Letitia James.
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Sempre giovedì, poco prima della richiesta di Heastie, 59 parlamentari democratici dello stato di New York – circa il 40 per cento di tutti i parlamentari del partito tra Assemblea e Senato – avevano firmato una petizione per chiedere le dimissioni immediate di Cuomo, sostenendo che il governatore avesse perso la fiducia pubblica e che per questo non fosse più in grado di assolvere ai suoi compiti in un momento così complicato come quello attuale, a causa della pandemia e della gestione dei vaccini anti-COVID.
Le accuse principali nei confronti di Cuomo riguardano casi di presunte molestie sessuali e comportamenti inappropriati. Sei donne in tutto finora hanno accusato il governatore, tra cui alcune sue attuali ed ex collaboratrici. Le prime accuse erano arrivate da Charlotte Bennett e Lindsey Boylan.
Bennett, che fino allo scorso novembre aveva lavorato per l’amministrazione Cuomo occupando diversi ruoli, aveva raccontato che tra la primavera e l’estate del 2020 Cuomo le aveva fatto domande inappropriate riguardo alla sua vita sessuale; le aveva chiesto, tra le altre cose, se avesse mai fatto sesso con uomini più anziani di lei (Bennett ha 25 anni) e le aveva detto di essere aperto a relazioni con donne della sua età. Inoltre, aveva commentato con insistenza il fatto che Bennett avesse subito in passato una violenza sessuale: una cosa di cui lui era informato perché Bennett ne aveva parlato pubblicamente. Boylan, ex vicesegretaria per lo sviluppo economico e consulente del governatore, aveva invece accusato Cuomo di averla baciata contro la sua volontà e di aver avuto più volte comportamenti inappropriati tra il 2016 e il 2018.
Successivamente una terza donna, Anna Ruch, aveva detto che nel 2019, durante una festa di matrimonio, Cuomo le aveva messo una mano sulla parte bassa della schiena: quando lei gliel’aveva tolta con la sua, Cuomo le aveva detto che gli sembrava «aggressiva», poi le aveva preso il viso tra le mani e le aveva chiesto di poterla baciare, facendola sentire «confusa, scioccata e in imbarazzo». Un amico di Ruch si accorse di quello che stava succedendo e scattò una foto di quel momento; la foto è stata pubblicata sul New York Times.
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Il 3 marzo Cuomo si era scusato pubblicamente, sostenendo di non aver mai agito in maniera inappropriata e di non aver voluto mettere a disagio le tre donne intenzionalmente. «Capisco di aver agito in un modo che ha messo quelle persone a disagio. Non è stato intenzionale e me ne scuso veramente e profondamente. Mi sento terribile per questo e ne sono sinceramente imbarazzato. Non è facile da dire, ma questa è la verità», aveva detto Cuomo, ribadendo la sua buona fede nell’approcciarsi alle tre donne.
Nei giorni seguenti sono emerse però le accuse di altre tre donne: il 6 marzo il Washington Post e il Wall Street Journal hanno pubblicato le accuse di Karen Hinton, una ex assistente di Cuomo quando questo era segretario della Casa e dello Sviluppo urbano nell’amministrazione Clinton. Hinton ha detto che nel 2000 Cuomo la convocò in una stanza d’albergo e le diede un «abbraccio intimo» non richiesto, e che ne tentò un secondo ma lei resistette. Cuomo ha respinto le accuse di Hinton, accusandola a sua volta di essere una sua nota avversaria politica e che starebbe cercando di ottenere notorietà sfruttando questo momento difficile per lui.
Un’altra ex assistente di Cuomo, Ana Liss, ha raccontato che durante un impegno di lavoro la chiamò “dolcezza”, le baciò la mano e le fece domande sulla sua vita sentimentale. Liss ha detto al Washington Post che il comportamento di Cuomo le sembrò inappropriato. Cuomo si è difeso dicendo che il comportamento avuto con Liss è lo stesso che ha con tutti i membri del suo staff, e che non c’era nulla di inappropriato nei suoi gesti.
Infine il giornale locale Times Union di Albany, capitale dello stato di New York, ha raccontato che una sesta donna ha accusato Cuomo di averla toccata in maniera inappropriata all’interno della residenza ufficiale del governatore ad Albany. La donna, di cui non è stato fatto il nome e che era anche lei un’assistente di Cuomo, ha raccontato a una sua superiore che lo scorso anno il governatore la convocò per risolvere un problema con il suo telefono cellulare, ma poi chiuse la stanza in cui i due si trovavano, le mise le mani sotto la camicia e incominciò a toccarla. La donna ha raccontato l’episodio alla sua superiore solo dopo aver sentito la difesa di Cuomo il 3 marzo, e in seguito lo ha riferito alla procuratrice generale di New York. La donna ha detto che Cuomo l’avrebbe toccata in modo inappropriato anche in altre occasioni precedenti.
L’altro grosso scandalo che ha coinvolto Cuomo negli ultimi giorni riguarda invece i morti nelle case di riposo dello stato. A gennaio un’inchiesta della procuratrice generale di New York aveva rilevato che le morti nelle case di riposo erano state sottostimate di diverse migliaia. Secondo le accuse, l’amministrazione di Cuomo avrebbe volontariamente sottostimato le morti nelle case di riposo per cercare di non assumersi la responsabilità di una scelta politica fatta a inizio pandemia.
A marzo infatti lo stato decise che i residenti delle case di cura che erano stati ricoverati in ospedale con il coronavirus potevano tornare nelle stesse case di cura dopo essere guariti. Secondo alcuni questa scelta avrebbe fatto aumentare la circolazione del virus in quelle strutture e di conseguenza il numero di morti da COVID-19. Il New York Times ha scritto che già a luglio alcuni collaboratori di Cuomo avevano manomesso i numeri reali dei morti nelle case di riposo.
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Andrew Cuomo ha 63 anni ed è figlio di Mario Cuomo, famosissimo esponente dei Democratici nonché governatore di New York per tre volte tra il 1983 e il 1994, anni in cui lo stato e la città di New York riemersero dopo un lungo periodo di decadenza. Anche Andrew Cuomo è al suo terzo mandato consecutivo da governatore Democratico, ma negli ultimi anni il suo rapporto con il partito non è stato sempre facile, soprattutto con l’ala più di sinistra.
I guai degli ultimi giorni arrivano inoltre in un momento particolarmente delicato, con il bilancio dello stato di New York che deve essere approvato entro il primo aprile. Il governatore, secondo alcuni parlamentari Democratici, sarebbe però troppo preso dalle accuse nei suoi confronti e non starebbe facendo abbastanza per lavorare ai negoziati sul bilancio insieme al partito.
«C’è una mancanza di leadership da parte del governatore in questo momento» ha detto il senatore Democratico Michael Gianaris, e lo stesso concetto è stato espresso da diversi altri suoi colleghi di partito, preoccupati che da un momento all’altro possano arrivare nuove accuse nei confronti di Cuomo. Giovedì il sindaco Democratico di New York, Bill de Blasio, che ha spesso difeso Cuomo per le sue scelte, soprattutto nella gestione della pandemia, si è unito alle richieste di dimissioni, definendo “disgustosa” l’accusa più recente riportata dal Times Union e dicendo che «non può più servire come governatore. Tutto qui».