Cosa si dice dell’intervista di Meghan Markle e del principe Harry
I commenti sulle accuse di razzismo contro la famiglia reale e le similitudini con la storia di Lady Diana, tra le altre cose
Lunedì sera è andata in onda anche nel Regno Unito l’attesa intervista data da Meghan Markle e dal principe Harry d’Inghilterra alla conduttrice Oprah Winfrey, che era già stata trasmessa domenica negli Stati Uniti e che aveva avuto 17,1 milioni di spettatori. Martedì le prime pagine dei quotidiani britannici sono state dedicate quasi tutte all’intervista e alle sue conseguenze: i giornali hanno descritto una casa reale scossa e in subbuglio, in particolare dalle accuse di razzismo, definite «drammatiche» dal Times e «devastanti» dal Guardian.
Markle ha infatti raccontato che, quando era incinta del primo figlio della coppia, un membro della casa reale aveva mostrato preoccupazione per il colore della pelle che avrebbe avuto il bambino, essendo Markle figlia di un uomo bianco e di una donna nera. Il razzismo della casa reale e di un pezzo della stampa britannica – il pezzo fatto dai tabloid scandalistici – sono stati al centro dell’intervista e il principe Harry ha spiegato che sono stati uno dei motivi per cui la coppia ha deciso di non far più parte attivamente della monarchia e andarsene dal Regno Unito.
Durante l’intervista, durata un’ora e 25 minuti, la coppia ha toccato molti altri temi e ha descritto Buckingham Palace come un luogo repressivo e spietato, pieno di bigottismo e gesti meschini. Anche i commenti all’intervista sono stati parecchi, e molto vari.
Alcuni membri della famiglia reale, ha raccontato la coppia a Winfrey, sarebbero stati invidiosi della popolarità di Markle dopo un viaggio in Australia e in Nuova Zelanda e da quel momento Markle sarebbe stata confinata nella sua residenza, con gli assistenti di palazzo che cercavano di controllare ogni sua mossa.
Markle ha raccontato anche di avere iniziato a sviluppare idee suicide – «semplicemente, non avevo più voglia di vivere» – e ha aggiunto di avere chiesto assistenza psicologica a un alto funzionario di Buckingham Palace, assistenza che però le fu negata perché avrebbe danneggiato l’immagine dell’istituzione. I rapporti sarebbero poi peggiorati dopo la decisione della coppia di non fare più attivamente parte della monarchia: Harry non avrebbe più ricevuto alcun finanziamento economico e per un certo periodo suo padre Carlo avrebbe smesso di rispondere alle sue chiamate; anche i rapporti con il fratello William si sarebbero raffreddati.
Harry e Meghan hanno avuto invece solo parole positive per la regina Elisabetta II e suo marito, il principe Filippo, al momento ricoverato in ospedale; Winfrey ha in seguito specificato che nessuno dei due era l’autore dei commenti razzisti verso il figlio della coppia, Archie, e Meghan ha ribadito che «la regina è sempre stata meravigliosa con me, mi è sempre piaciuto passare del tempo con lei». È anche vero che a gennaio dello scorso anno, dopo l’annuncio del loro allontanamento, la regina cancellò l’invito a passare del tempo insieme nella sua residenza di Sandringham perché era «troppo impegnata»; Harry l’ha difesa dicendo che era stata mal consigliata.
Pur mostrando affetto e rispetto verso la regina, ha scritto Katie Nicholl su Vanity Fair, è innegabile che la coppia abbia criticato aspramente l’istituzione di cui lei è massima rappresentante. I giornali britannici hanno scritto che la scorsa notte Elisabetta II aveva preferito non firmare un comunicato stampa che i funzionari avevano preparato per stemperare le tensioni, in cui ribadiva affetto e preoccupazione per la coppia; secondo la stampa, voleva prendersi del tempo per soppesare meglio la sua risposta. Nel tardo pomeriggio di martedì, è stata diffusa una dichiarazione a nome della regina che dice: «L’intera famiglia apprende con tristezza fino a che punto siano stati difficili gli ultimi anni per Harry e Meghan. Le questioni sollevate, in particolare quelle razziali, sono preoccupanti. Sebbene alcuni ricordi possano variare, vengono presi molto sul serio e saranno affrontati dalla famiglia privatamente. Harry, Meghan e Archie saranno per sempre membri molto amati della famiglia».
L’intervista può avere delle conseguenze molto gravi sull’immagine della monarchia, che negli ultimi anni aveva riacquistato popolarità: per la simpatia e la stima che la Regina era riuscita a ricompattare attorno a sé (un po’ anche grazie alla serie tv The Crown) e per merito delle nuove coppie reali, Kate e William e Harry e Meghan. Quest’ultima unione aveva aiutato in particolare la figura del principe Carlo, che aveva accompagnato Markle all’altare il giorno del matrimonio, visto che il padre di lei era assente. Ora le nuove accuse rischiano di riportare lui e gli altri membri della famiglia ai drammatici tempi di Lady Diana: «Pensavamo che con la morte di Diana fosse iniziato un grande cambiamento: ora sembra che le cose non siano cambiate abbastanza», ha riassunto Sarah Gristwood, giornalista esperta di cose reali.
L’attacco alla monarchia è talmente preoccupante che ha attirato i commenti di alcuni politici di alto profilo.
Il primo ministro britannico, il conservatore Boris Johnson, ha detto di non volere essere trascinato dalle polemiche della stampa e si è limitato a ribadire «di avere sempre avuto la più alta ammirazione verso la regina e il suo ruolo unificatore. […] Da molto tempo non commento le questioni che riguardano la famiglia reale e non intendo farlo da ora». Il sottosegretario di stato, Zac Goldsmith, ha invece criticato Harry per «aver mandato all’aria la famiglia» e ha scritto su Twitter che «quel che Meghan vuole, Meghan ottiene». Alcuni membri del partito Laburista hanno preso le difese della coppia e la ministra ombra dell’Istruzione ha chiesto l’apertura di un’indagine sulle accuse di razzismo fatte da Meghan.
Anche la stampa americana si è occupata molto della vicenda, anche perché la coppia ora vive negli Stati Uniti. Commentando la vicenda, la portavoce del presidente statunitense Joe Biden ha detto che «ci vuole coraggio per farsi avanti e parlare delle proprie difficoltà in fatto di salute mentale» e che è «qualcosa in cui il presidente crede molto», pur ribandendo che Meghan e Harry sono «dei privati cittadini». Oltre ai politici, hanno detto la loro giornalisti e commentatori reali, tra cui Ingrid Seward, direttrice della rivista Majesty: «È probabilmente la più pesante condanna della famiglia reale e di come operi che io abbia mai sentito» (ma potrebbe non essere una fonte particolarmente oggettiva).
I giornali americani hanno insistito molto sul parallelismo tra la vicenda di Markle e Lady Diana. Sarah Lyall ha scritto sul New York Times che entrambe, sposandosi, sono entrate in una famiglia che ha cercato di piegarle ai conformismi e al protocollo; entrambe ne hanno patito profondamente – Lady Diana aveva sofferto di bulimia e depressione durante il matrimonio – e nel momento in cui hanno chiesto aiuto sono state zittite dai funzionari di palazzo e respinte dalla famiglia; entrambe, infine, sono state attaccate a più riprese dalla stampa, senza ricevere difesa e sostegno dalla monarchia.
Secondo Harry, la pressione riversata su sua moglie è stata «ancora più pericolosa» vista l’onnipresenza dei social media e il razzismo contro di lei. I tabloid britannici infatti sono stati durissimi verso Markle, l’hanno descritta come avida di popolarità e hanno costruito una rivalità tra lei e Kate Middleton, schierandosi apertamente dalla parte di quest’ultima: inglese, bianca e apparentemente a suo agio con il protocollo reale.
– Leggi anche: I giornali britannici trattano Meghan Markle peggio di Kate Middleton? Giudicate voi
Markle è intervenuta anche su questo: ha raccontato che Kate la fece piangere durante i preparativi del matrimonio a causa di un vestito delle damigelle, ribaltando quanto avevano scritto i giornali: cioè che fosse stata lei a tiranneggiare la cognata.
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La stessa intervista, che ha visto Markle unica protagonista per la prima mezz’ora, ha subito ricordato quella di Lady Diana con il giornalista Martin Bashir andata in onda su BBC nel 1995: è quella in cui parlava del divorzio, del tradimento di Carlo e della sua bulimia, e che scosse la reputazione della casa reale. Ora la famiglia reale corre lo stesso rischio: ritrovarsi addosso l’immagine di istituzione compassata e senza umanità.
La scelta di sovrapporsi a Lady Diana, ampiamente sostenuta dai giornali americani, è anche un tentativo di allontanarsi dall’immagine che la stampa britannica appiccicò da subito a Markle: quella di essere la nuova Wallis Simpson, l’americana divorziata, amante della vita mondana e descritta dai giornali come un’arrampicatrice sociale, che divenne l’amante di re Edoardo VIII. Non volendo rinunciare a sposarla, come imponeva l’etichetta reale di allora, lui preferì abdicare, nel 1936.
Per questo, anche la decisione dell’abito indossato da Markle durante l’intervista è stata accuratamente soppesata. Markle è sempre stata «maestra nell’uso delle immagini» ha scritto Vanessa Friedman, esperta di moda del New York Times, ed era consapevole che i video e le foto di quel momento sarebbe stati guardati in tutto il mondo e sarebbero rispuntati negli anni a venire, come accadde con Lady Diana, in giacca nera e blusa bianca, nella già citata intervista a BBC. Markle ha scelto un vestito a portafoglio di Giorgio Armani nero e con stampati su una spalla dei fiori di loto bianchi, gli stessi colori portati da Lady Diana, appunto.
Per contrasto, l’abbigliamento di Harry era semplice e alla mano: indossava un completo grigio chiaro di marca J Crew con una camicia bianca aperta e senza cravatta, e ricordava un po’ quello scelto per il battesimo del primo figlio, Archie. «Accessibile! americano! Forse preso direttamente dal suo armadio, il che è meglio per il pianeta», ha scritto Friedman.