La Cina non vuole gli ananas di Taiwan
Ufficialmente per via di alcuni parassiti trovati ai controlli doganali, ma secondo Taiwan per ragioni politiche
Dal primo marzo il governo cinese ha vietato temporaneamente l’importazione di ananas prodotti a Taiwan, stato indipendente che la Cina rivendica come suo. Ufficialmente, la Cina ha imposto il divieto per motivi di sicurezza agroalimentare, ma secondo le autorità taiwanesi sarebbe una strategia per esercitare ulteriori pressioni su Taiwan. Non è la prima volta che la Cina impone divieti o dazi per limitare le importazioni di prodotti alimentari sulla base di motivazioni politiche; ma questa volta, anziché danneggiare Taiwan, la mossa del governo cinese ha fatto aumentare le esportazioni di ananas taiwanesi, in particolare verso il Giappone.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, il divieto di importazione sarebbe stato introdotto perché i funzionari doganali cinesi avevano trovato parassiti potenzialmente dannosi in alcuni carichi di ananas provenienti da Taiwan. Secondo un portavoce di un’agenzia governativa citato sempre da Xinhua, questi parassiti, se non individuati, potrebbero diventare una seria minaccia per l’agricoltura della Cina e la sicurezza ambientale del paese.
La ministra per gli Affari economici taiwanese, Wang Mei-hua, ha spiegato a CNBC che la Cina ha avvisato Taiwan della decisione «all’improvviso», con una mossa che secondo il paese «non osserva le regole internazionali del commercio».
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I rapporti tra Cina e Taiwan sono tesi da decenni. La Cina considera Taiwan come parte del suo territorio e non riconosce il governo locale.
Secondo il Partito progressista democratico di Taiwan (DPP), che governa il paese, il divieto di importazione degli ananas taiwanesi è una «minaccia politica» con cui la Cina starebbe cercando di fare pressione su Taiwan a livello economico. La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha definito la pratica commerciale cinese «ingiusta» e oltretutto ha specificato che il 99,97 per cento degli ananas esportati aveva superato i controlli di qualità. Tsai ha anche espresso il suo sostegno agli agricoltori taiwanesi e incoraggiato le persone a consumare più ananas prodotti a Taiwan attraverso una campagna sui social media che ha ottenuto molto successo, anche in altri paesi.
Our 🍍 pineapples 🍍 are the world's finest, & we are working to sell them to even more countries so everyone can enjoy delicious #Taiwanese fruit. They are sure to put a smile on your face. pic.twitter.com/ghH7DfTUx2
— 蔡英文 Tsai Ing-wen (@iingwen) March 2, 2021
Il divieto cinese ha spinto Tsai a fare appelli per incentivare il consumo di ananas (diventato una sorta di simbolo di patriottismo) e ha fatto crescere le esportazioni verso altri paesi, soprattutto il Giappone.
Secondo il ministero dell’Agricoltura taiwanese, nel 2020 Taiwan aveva esportato circa 46mila tonnellate di ananas, più del 90 per cento delle quali verso la Cina. Dopo l’annuncio dell’introduzione del divieto, lo scorso 26 febbraio, il ministro dell’Agricoltura taiwanese, Chen Chi-chung, aveva detto che la situazione avrebbe permesso a Taiwan di espandere il proprio mercato degli ananas in paesi come Singapore, Malaysia e Australia. Martedì 2 marzo Chen ha annunciato che diverse società della grande distribuzione e compagnie di e-commerce di altri paesi avevano già preordinato più di 41mila tonnellate di ananas: una quantità maggiore rispetto al totale di ananas esportati in Cina nel 2020, e raccolta peraltro in soli 4 giorni dall’annuncio dell’introduzione del divieto. Il Giappone, in particolare, ha già preordinato più di 6mila tonnellate di ananas taiwanesi.
Wu Ching-lu, importante membro dell’Associazione di esportatori di frutta e verdura di Taiwan, ha spiegato che il Giappone importa circa 157mila tonnellate di ananas, più o meno il 15 per cento di quelli che consuma. La maggior parte degli ananas importati nel paese arriva dalle Filippine, e secondo Wu adesso il Giappone potrebbe sfruttare le tensioni di Taiwan con la Cina per stringere nuovi accordi commerciali con Taiwan per soddisfare più facilmente il suo fabbisogno di frutta. Tra le altre cose, sul canale televisivo giapponese Fuji News Network è stato trasmesso un servizio in cui si incoraggia i giapponesi a mangiare ananas taiwanesi: un gesto che secondo il giornalista giapponese Ryusho Kadota, intervistato nel servizio, servirebbe a non dimenticare il fatto che Taiwan aiutò il paese dopo il terremoto e lo tsunami nella regione di Tohoku nel 2011.