La storia di Masako Katsura
Fu una delle più importanti e famose giocatrici di biliardo del Novecento, competendo in uno sport all'epoca prettamente maschile
Masako Katsura, una delle giocatrici di carambola più famose del Novecento, è la protagonista del doodle di Google di oggi, per ricordarne il ruolo centrale nell’aprire anche alle donne uno sport tradizionalmente maschile come il biliardo. Katsura fu tra le prime giocatrici di carambola in Giappone e in seguito divenne nota a livello internazionale, dopo il proprio trasferimento negli Stati Uniti.
Non ci sono molte notizie sull’infanzia di Katsura: era nata nel 1913 nell’area di Tokyo ed era stata cresciuta dalla sorella più grande, dopo la morte del padre avvenuta quando era una ragazzina. Imparò a giocare a biliardo dal marito della sorella, specializzandosi nelle tecniche della carambola e sfidando alcuni giocatori quando aveva 14 anni. In seguito vinse i primi tornei di biliardo e decise di diventare giocatrice professionista, con il sostegno della sorella. Vinse numerose competizioni, diventando molto conosciuta in Giappone verso la fine degli anni Quaranta.
Nel 1950, Masako Katsura si sposò con Vernon Greenleaf, un soldato statunitense in servizio in Giappone. Si erano conosciuti durante un’esibizione a Tokyo di Katsura, che era poi diventata maestra di biliardo di Greenleaf. L’anno seguente si trasferirono negli Stati Uniti e nel 1952 Katsura partecipò a un primo campionato mondiale, arrivando settima e diventando la prima donna ad avere mai partecipato a una competizione mondiale di biliardo.
L’evento le diede grande notorietà e le consentì di partecipare a diverse iniziative ed esibizioni negli Stati Uniti. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta fu ospite di diverse trasmissioni televisive, diventando ancora più famosa. Partecipò a un altro campionato mondiale nel 1961, dove sfidò Harold Worst, all’epoca il campione mondiale e contro il quale perse. Fu la sua ultima grande partecipazione.
Negli anni seguenti Katsura si ritirò dalla carambola, partecipando solo saltuariamente a qualche competizione. Nei primi anni Novanta tornò in Giappone, dove morì nel 1995 quando aveva 82 anni.