Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro sette funzionari russi per l’avvelenamento di Alexei Navalny
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro sette alti funzionari russi con l’accusa di essere dietro all’avvelenamento di Alexei Navalny, il leader dell’opposizione russa che lo scorso agosto era finito in coma dopo essere venuto a contatto con un agente nervino, un composto chimico altamente tossico usato anche come arma chimica. Le sanzioni, che comprendono il congelamento dei conti bancari americani dei sette funzionari, sono perlopiù simboliche ma rappresentano la prima azione dell’amministrazione di Joe Biden contro la Russia.
Navalny attualmente si trova in carcere in Russia, dopo una controversa condanna a due anni e mezzo per corruzione. Di recente è stato trasferito dal carcere di Mosca in un posto non identificato. La condanna di Navalny ha generato una serie di manifestazioni di protesta che in Russia non si vedevano da molti anni. Da settimane i paesi occidentali accusano il presidente russo Vladimir Putin di avere incastrato Navalny con un processo-farsa, e chiedono che il dissidente sia rilasciato al più presto.
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