I problemi dell’Austria con la corruzione
Sono stati segnalati dal Consiglio d'Europa, mentre il cancelliere Sebastian Kurz sta cercando di contenere un nuovo scandalo
Secondo un rapporto pubblicato lunedì dal Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO), un organo di controllo del Consiglio d’Europa (che non c’entra nulla con l’Unione Europea), negli ultimi anni l’Austria non ha fatto abbastanza per combattere la corruzione nell’amministrazione pubblica. Il problema della corruzione tra i funzionari del governo non è una cosa nuova per il paese: negli ultimi tempi alcuni importanti politici e ministri del governo austriaco sono stati coinvolti in diversi grossi scandali di truffe e riciclaggio di denaro. Ora una nuova indagine sui presunti legami di alcuni politici con la grande società di gioco d’azzardo Novomatic potrebbe far nascere nuovi problemi per il governo del cancelliere Sebastian Kurz.
Circa quattro anni fa GRECO aveva raccomandato all’Austria di mettere in pratica una ventina di strategie e attività per presidiare in maniera più efficace la trasparenza nell’amministrazione pubblica e nella magistratura, ma soprattutto per limitare la corruzione. Secondo il rapporto, il governo è intervenuto in maniera efficace soltanto su due di questi punti, con progressi «nel complesso insoddisfacenti». GRECO ha evidenziato che c’è stata una «costante mancanza di progresso» in particolare per quanto riguarda gli abusi d’ufficio da parte dei parlamentari: una cosa che negli scorsi anni aveva riguardato decine di funzionari e burocrati, e causato anche la fine del primo governo Kurz.
Nel dicembre del 2020, Karl-Heinz Grasser, ministro delle Finanze austriaco dal 2000 al 2007, era stato condannato a otto anni di carcere per appropriazione indebita, per avere ricevuto tangenti all’interno di un accordo di vendita di migliaia di appartamenti di proprietà pubblica. L’anno precedente, l’allora vicecancelliere austriaco, Heinz-Christian Strache, si era dimesso a causa della pubblicazione di un video girato di nascosto due anni prima in cui aveva promesso favori a una presunta ereditiera russa vicina al presidente Vladimir Putin, in cambio di finanziamenti illeciti.
Strache era il presidente del Partito delle Libertà, di estrema destra, che apparteneva alla coalizione di governo assieme al Partito popolare austriaco (ÖVP) di Kurz: lo scandalo aveva generato molta indignazione nell’opposizione, ma anche malumori nella coalizione di governo, e aveva portato il cancelliere a indire le elezioni anticipate.
Ora c’è un’altra indagine che potrebbe nuovamente mettere in difficoltà il governo di Kurz.
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Circa due settimane fa, la polizia ha perquisito la casa del ministro delle Finanze austriaco, Gernot Blümel, nell’ambito di una grossa indagine che riguarda Novomatic, una delle maggiori società di gioco d’azzardo al mondo. Le indagini riguardano la nomina di un ex funzionario del Partito delle Libertà a direttore della società Casinos Austria, nella quale hanno quote sia il governo austriaco che Novomatic. Secondo i procuratori, alcuni funzionari del governo avrebbero concordato di nominare questa persona in cambio di licenze per il gioco d’azzardo e altri favori nei confronti di Novomatic.
La procura sostiene anche che un funzionario di una società di gioco d’azzardo, non citata esplicitamente, abbia offerto di donare somme di denaro a un partito politico non specificato in cambio di aiuto da parte dei funzionari austriaci per presunti problemi fiscali all’estero. Blümel, che è molto vicino a Kurz, è sospettato di abuso d’ufficio e corruzione, e tra gli indagati ci sono anche l’ex ministro delle Finanze, Hartwig Löger, e il responsabile della holding statale che gestisce gli investimenti del governo, Thomas Schmid. Tutti si sono detti estranei alle vicende.
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La nuova indagine anti-corruzione potrebbe indebolire il governo di Kurz, come era già successo due anni fa.
Nel tentativo di gestire la situazione, il cancelliere ha difeso il ministro delle Finanze e si è offerto liberamente di testimoniare. Kurz tuttavia ha scritto una lettera all’agenzia governativa anticorruzione (WKStA) per segnalare i «molti errori» che secondo lui sono stati commessi durante l’inchiesta su Blümel, accusando peraltro i procuratori di voler politicizzare le indagini. Il cancelliere ha detto che le accuse nei confronti dei funzionari comportano un «danno alla reputazione sia del governo federale che dell’intera Repubblica dell’Austria, specialmente all’estero», e ha anche proposto di riformare la WKSta e di sostituirla con un nuovo ente indipendente.
Attualmente il ministero della Giustizia è amministrato da un funzionario del partito dei Verdi, che dal 2020 è in maggioranza assieme al partito di Kurz; dal 2008 era stato gestito prevalentemente da membri del Partito popolare austriaco.
Le critiche di Kurz hanno provocato indignazione sia tra l’associazione nazionale dei giudici che tra i partiti dell’opposizione: il Partito socialdemocratico di centrosinistra (SPÖ