San Marino ha iniziato la sua campagna vaccinale: con il vaccino russo Sputnik V
A causa dei ritardi nella consegna dei vaccini sviluppati in Occidente e già acquistati dall'Italia
Giovedì a San Marino saranno somministrate le prime 25 dosi del vaccino russo contro il coronavirus Sputnik V, che non è ancora stato autorizzato dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). In base a un accordo firmato con l’Italia l’11 gennaio, San Marino avrebbe dovuto ricevere una piccola parte delle dosi di vaccini consegnate al nostro paese: i ritardi e gli intoppi burocratici nella consegna, uniti all’aggravarsi della situazione epidemiologica locale, hanno però portato San Marino ad acquistare il vaccino russo, con qualche polemica per la “mancata consegna” da parte dell’Italia. San Marino non fa parte dell’Unione Europea e sarà l’ultimo paese ad avviare la campagna vaccinale in Europa.
San Marino è una repubblica di circa 33mila abitanti che si trova tra Marche ed Emilia-Romagna, a una decina di chilometri da Rimini. Fino a oggi nel paese sono stati accertati 3.622 contagi da coronavirus e 73 morti per cause legate alla COVID-19: numeri che lo rendono lo stato col più alto tasso di mortalità al mondo, ma che dipendono dalle piccolissime dimensioni del suo territorio e che vanno letti tenendo a mente che dal punto di vista epidemiologico si può considerare San Marino parte del centro Italia; le stesse restrizioni applicate dalle autorità locali tengono conto dei rischi legati alla diffusione dei contagi nelle vicine regioni italiane.
Attualmente le persone positive al coronavirus a San Marino sono 347, di cui 10 in terapia intensiva. La situazione sta creando notevole pressione sull’Ospedale di Stato, l’unico del territorio nazionale, e nelle ultime settimane la maggiore circolazione delle varianti del coronavirus sul territorio ha fatto aumentare le preoccupazioni.
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L’11 gennaio San Marino aveva firmato un accordo con l’Italia per la fornitura di una piccola percentuale delle dosi dei vaccini autorizzati dall’EMA consegnate al nostro paese. Il protocollo d’intesa era stato siglato circa 15 giorni dopo l’inizio della somministrazione del vaccino di Pfizer-BioNTech nell’Unione Europea e avrebbe dovuto garantire a San Marino di iniziare a sua volta la vaccinazione, a partire da medici e operatori sociosanitari.
Come ha spiegato il Segretario di Stato per gli Affari esteri di San Marino Luca Beccari al programma Porta a Porta, però, c’è stato un «ritardo dei tempi che ci eravamo prestabiliti». «Alcuni passaggi amministrativi e tecnici» che hanno complicato la consegna dei vaccini da parte dell’Italia hanno portato San Marino a dover trovare un’altra soluzione.
Beccari ha detto che le prime 7.500 dosi del vaccino Sputnik V, arrivate a San Marino il 23 febbraio, sono state consegnate nel giro di «due o tre settimane» da quando le autorità locali avevano preso contatti con la Russia. Ha aggiunto comunque che queste dosi «basteranno per vaccinare il 17, forse il 18 per cento della popolazione di San Marino. Per il resto aspettiamo Pfizer e Moderna».
Oggi a San Marino saranno somministrate le prime 25 dosi di vaccino in maniera simbolica, mentre la campagna di vaccinazione inizierà ufficialmente lunedì 1 marzo.
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San Marino è uno dei pochi paesi ad aver acquistato il vaccino russo Sputnik V, assieme per esempio ad Argentina, Ungheria e Iran. Secondo i risultati preliminari della sperimentazione sul vaccino, il cui utilizzo nell’Unione Europea non è ancora stato autorizzato, lo Sputnik V ha fatto rilevare un’efficacia del 91,6 per cento ed è risultato efficace anche nel 91,8 per cento delle persone con più di 60 anni.
Molti studiosi e ricercatori avevano dubitato dei risultati pubblicizzati dal governo russo a inizio novembre, e avevano criticato la decisione della Russia di iniziare a somministrare il vaccino nonostante gli studi sulla sua efficacia fossero ancora in corso. Un altro dei motivi per cui lo Sputnik V viene guardato con attenzione, poi, è che molti lo considerano uno strumento con cui la Russia cerca di ottenere sempre più influenza: il Messico ne ha già ricevuto 24 milioni di dosi e il Brasile è in trattative per ottenerne altri dieci milioni, ma soprattutto la Russia lo ha proposto a diversi paesi dell’Europa orientale, dentro e fuori dall’Unione Europea.
In un’intervista a Euronews, Beccari ha detto che si sentirebbe «tranquillissimo» a farsi iniettare lo Sputnik V. Il Segretario di Stato alla Sanità di San Marino, Roberto Ciavatta, ha chiarito che il vaccino russo non verrà somministrato agli italiani. Ciavatta ha detto: «Non abbiamo nessuna intenzione né di venderlo né di somministrarlo a non sanmarinesi, abbiamo bisogno di farlo ai nostri. Non ci saranno altri canali, se non ovviamente attraverso accordi con Roma: se ci chiederà di poter utilizzare questo vaccino sugli italiani, nell’ottica di collaborazione siamo a disposizione».