È stato arrestato il leader dell’opposizione georgiana Nika Melia
Martedì Nika Melia, leader del principale partito di opposizione georgiano, il Movimento Nazionale Unito, è stato arrestato nella capitale Tbilisi dopo che la sede del suo partito era stata presa d’assalto dalla polizia. Melia è accusato di aver organizzato violenze di massa durante le proteste antigovernative del 2019. Il 18 febbraio l’ex primo ministro Giorgi Gakharia aveva annunciato le sue dimissioni, dicendo di non essere riuscito a trovare un accordo all’interno del suo partito sull’arresto di Melia: Gakharia avrebbe voluto evitare l’arresto, che secondo lui avrebbe rischiato di intensificare la crisi politica già in atto e di destabilizzare paese.
@UNMGeorgia Chair @NikaMelia5 has been arrested this morning in a police raid of the party HQ involving hundreds of patrol police and special forces. Pepper spray was used against the opposition leaders and supporters pic.twitter.com/13EjUxXUAR
— UNM Georgia (ენმ) (@UNMGeorgia) February 23, 2021
L’arresto di Melia è arrivato poche ore dopo la nomina da parte del parlamento georgiano del nuovo primo ministro, Irakli Garibashvili. Le proteste antigovernative del 2019, anche violente, chiedevano una riforma della legge elettorale che, secondo l’opposizione, avrebbe favorito il partito Sogno Georgiano, al potere dal 2012. Melia era stato arrestato una prima volta a giugno del 2019 ed era stato poi rilasciato su cauzione, con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. La cauzione era stata poi aumentata a 40mila lari (circa 9.900 euro) e Melia si era rifiutato di pagarla. Secondo il Movimento Nazionale Unito, in georgiano Ertiani Natsionaluri Modzraoba (ENM), la polizia durante l’assalto avrebbe utilizzato spray al peperoncino contro i militanti e oltre a Melia sarebbero stati arrestati altri attivisti.
A marzo 2020 era stata approvata una complessa riforma elettorale, parzialmente accettata dalle opposizioni. Ma la crisi politica nel paese si era nuovamente aggravata dopo le elezioni parlamentari dello scorso ottobre, vinte da Sogno Georgiano: molti non avevano accettato i risultati elettorali e decine di parlamentari dell’opposizione neoeletti si erano rifiutati di entrare in parlamento, chiedendo che le elezioni fossero ripetute. In questi giorni il parlamento ha istituito una commissione che indaghi sullo svolgimento delle elezioni, e il partito di governo ha detto che accetterà di ripetere le elezioni se saranno scoperti brogli.