Quali sono i comuni in zona rossa
Si trovano in gran parte d'Italia e le restrizioni sono molto simili a quelle previste dalla zona rossa nazionale
A oggi in Italia nessuna regione si trova in zona rossa – ossia la fascia di rischio dove sono in vigore le maggiori restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus – ma vi si trovano molti singoli territori, quasi in tutto il paese.
I provvedimenti restrittivi previsti dalle zone rosse locali sono molto simili alle regole della zona rossa nazionale: divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o necessità urgente, scuole chiuse dalla seconda media in poi, così come negozi, bar e ristoranti. L’obiettivo è limitare gli spostamenti il più possibile, il metodo più efficace per limitare la trasmissione del virus in attesa di un’estensione della campagna vaccinale oltre le fasce della popolazione più a rischio. Ogni regione, però, può attivare provvedimenti più restrittivi oppure più permissivi: l’autonomia consente di derogare alcune misure più dure, quindi ogni zona rossa ha regole precise che i cittadini devono consultare sui siti ufficiali dei comuni o delle regioni.
Al momento si trovano in zona arancione Campania, Molise, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Toscana, Liguria e le province autonome di Trento e Bolzano, mentre tutte le altre regioni sono in zona gialla.
Molise
Per quanto riguarda le zone rosse locali, la regione che ne ha di più è il Molise, dove da oggi quasi un terzo degli abitanti si troverà in un comune in zona rossa: Termoli, Acquaviva Collecroce, Campomarino, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi – che erano in zona rossa già da alcuni giorni – e Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti, che vi entreranno da domenica.
Umbria
Negli scorsi giorni si è ipotizzato che l’Umbria potesse passare in zona rossa a causa dell’andamento preoccupante dell’epidemia; alla fine però è rimasta in zona arancione, ma alcuni territori sono stati inseriti in singole zone rosse: dalla scorsa settimana sono in zona rossa la provincia di Perugia e il comune di San Venanzo, in provincia di Terni, mentre il comune di Amelia che era stato inserito in zona rossa tornerà in quella arancione.
Abruzzo
L’Abruzzo si trova in zona arancione ma dal 14 febbraio due intere province, quella di Pescara e quella di Chieti, son state inserite in zona rossa: in tutto sono più di 700mila gli abitanti soggetti al provvedimento. Secondo i test eseguiti nelle ultime ore sui contagiati, nella provincia di Pescara il 70 per cento dei contagi sarebbe dovuto alla cosiddetta “variante inglese” del coronavirus.
Lazio
Nel Lazio ci sono invece tre comuni in zona rossa: Colleferro, Carpineto, in provincia di Roma, e Roccagorga, in provincia di Latina. I primi due entreranno in zona rossa lunedì, mentre il terzo vi è entrato il 14 febbraio.
Lombardia
In Lombardia le zone rosse riguardano i comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù.
Sardegna
In Sardegna è stata imposta la zona rossa nel comune di Bono, in provincia di Sassari, in vigore fino al 6 marzo.
Piemonte
Dal 20 febbraio è stato inserito in zona rossa il comune di Re, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Il provvedimento resterà in vigore fino al 26 febbraio.
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Bolzano
La provincia autonoma di Bolzano, che per tutta la durata della pandemia si è mossa con particolare indipendenza, a partire dal 14 febbraio ha previsto misure più restrittive rispetto alla zona arancione che le era stata assegnata. A partire dal 22 febbraio, inoltre, nei comuni di Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria sono state introdotte le regole delle zone rosse, e dal 24 febbraio anche nei comuni di Malles, Lana, Caines, San Leonardo e San Martino in Passiria.
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