È stata condannata la preside che aveva costretto alle dimissioni un’insegnante dopo la diffusione di sue foto private
Si sono conclusi con tre condanne e un’assoluzione i due processi relativi alla vicenda di una maestra della provincia di Torino che nel 2018 era stata costretta alle dimissioni dopo la diffusione, senza il suo consenso, di sue foto intime e private. La donna, ventenne, aveva inoltrato le foto al suo fidanzato di allora, che le aveva diffuse in una chat di amici. Uno di questi era il padre di una bambina che frequentava l’asilo privato in cui insegnava la donna e che inoltrò le foto alla moglie: si diffusero così anche tra genitori e maestre.
La preside dell’asilo aveva convinto l’insegnante a dimettersi per preservare il buon nome della scuola, dopo averla umiliata davanti alle altre maestre; aveva anche chiesto loro un qualsiasi pretesto per licenziarla. La preside è stata condannata a 13 mesi di reclusione per violenza privata e diffamazione. È stata condannata a un anno anche la madre della bambina, che aveva diffuso le foto ad alcune amiche e cercato di convincere l’insegnante a non denunciare l’ex fidanzato.
È stata condannata a otto mesi, con rito abbreviato, un’ex collega della maestra, che aveva diffuso le foto ad altre insegnanti; il padre che aveva inoltrato le foto alla moglie è stato invece assolto. L’ex fidanzato dell’insegnante aveva già chiesto e ottenuto un anno di messa alla prova, una sospensione del processo che può concludersi con l’estinzione del reato se l’imputato completa con successo un programma stabilito dal giudice (che di solito prevede lavori socialmente utili o indirizzati al risarcimento del danno).