Che cos’è questa casa
È l'unica costruzione di una piccola isola islandese, e la sua foto gira periodicamente online tra chi vagheggia ritiri solitari
Ci sono fotografie che periodicamente vengono condivise sui social network perché mostrano edifici suggestivi in paesaggi insoliti, spesso accompagnate da didascalie che vagheggiano ritiri solitari lontani dalla vita di città. Qualcuno sospetta che siano immagini realizzate con Photoshop, molti altri si fidano, e intanto il profilo della costruzione entra in un pezzetto dell’immaginario collettivo di internet. In quest’anno di isolamento casalingo, che ha suscitato varie fantasie sulle casi più piacevoli in cui passare il lockdown, è circolata molto l’immagine di una casetta bianca su un dolce pendio erboso a picco sul mare. Soprannominata «la casa più solitaria del mondo», è in realtà un capanno di caccia, non una vera abitazione, e si trova sull’isola di Elliðaey, a sud dell’Islanda.
Elliðaey – il cui nome si pronuncia più o meno “Aitlithaei”, il suono di “th” è come nella parola the inglese – è un’isola disabitata di origine vulcanica che fa parte dell’arcipelago delle Vestmann. Ha una superficie di 0,45 chilometri quadrati. È dunque appena più grande della Città del Vaticano, ma invece di ospitare la più importante basilica della Chiesa cattolica dispone di un unico edificio dalle funzioni decisamente più secolari: un capanno costruito negli anni Cinquanta che appartiene ed è gestito da un circolo di cacciatori. Infatti sull’isola nidificano i pulcinella di mare (puffin), che in Islanda possono essere cacciati anche se sono considerati a rischio d’estinzione nella Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
È dagli anni Trenta che nessuno vive stabilmente sull’isola di Elliðaey, ma il capanno è ben conservato, e ogni tanto viene prestato anche a gruppi di persone che si occupano della salvaguardia dei pulcinella di mare. Su YouTube c’è un video in cui si può vedere com’è all’interno.
In generale sui social network si trovano moltissime fotografie dell’isola e del capanno di caccia, tutte peraltro molto adatte a diventare un salvaschermo.
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