L’Iran avrebbe prodotto uranio violando gli accordi sul nucleare del 2015, dice il Wall Street Journal

Tecnico del Centro per la conversione dell'uranio di Esfahan, Iran, circa 400 chilometri a sud della capitale Teheran. (AP Photo/ Vahid Salemi, File via LaPresse)
Tecnico del Centro per la conversione dell'uranio di Esfahan, Iran, circa 400 chilometri a sud della capitale Teheran. (AP Photo/ Vahid Salemi, File via LaPresse)

Secondo un rapporto riservato delle Nazioni Unite (ONU), che è stato visto dal Wall Street Journal, l’Iran avrebbe prodotto una piccola quantità di uranio: avrebbe quindi compiuto un’altra violazione degli accordi sul nucleare stretti nel 2015 tra Iran e alcuni paesi occidentali, perché l’uranio potrebbe essere arricchito ed essere sfruttato per costruire un’arma nucleare.

L’arricchimento dell’uranio è un passaggio fondamentale per la costruzione dell’arma nucleare. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA, l’organizzazione dell’ONU incaricata di controllare il settore dell’energia nucleare) ha detto che nel Centro di conversione dell’uranio a Esfahan – circa 400 chilometri a sud della capitale Teheran – sono stati prodotti 3,6 grammi di uranio non arricchito: secondo gli esperti per produrre una bomba nucleare servirebbe circa mezzo chilogrammo di uranio arricchito al 90 per cento.

Questa è solo l’ultima di una serie di violazioni degli accordi del 2015 da parte dell’Iran, che comunque non aveva violato i termini fino alla decisione unilaterale dell’ex presidente americano Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo. A inizio gennaio l’Iran aveva comunicato alla IAEA che avrebbe ricominciato ad arricchire l’uranio al 20 per cento, il livello massimo raggiunto prima dell’accordo. Con l’arricchimento al 20 per cento l’Iran potrebbe convertire le sue intere riserve di uranio a livelli di costruzione della bomba nel giro di sei mesi (oggi il livello di arricchimento dell’uranio è al 4-5 per cento).