Lunedì un sottomarino militare giapponese si è scontrato con una nave mercantile nell’oceano Pacifico, riportando seri danni
Lunedì un sottomarino della Forza marittima di autodifesa giapponese si è scontrato con una nave portarinfuse di Hong Kong non lontano dall’isola di Shikoku, nel sud del Giappone, nell’oceano Pacifico, riportando danni più seri di quelli che erano inizialmente stati riscontrati. Parte della torre di comando del sottomarino, lungo 84 metri, è stata distrutta, e sono stati danneggiati anche l’impianto che permette di controllare la profondità di immersione e i sistemi di comunicazione, tra cui le antenne: per questa ragione, l’incidente era stato comunicato con oltre tre ore di ritardo alla prefettura di Ashizuri – nel sud dell’isola – e tramite telefono cellulare.
Il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi, ha detto che il sottomarino non è riuscito a evitare la collisione nonostante la nave fosse stata vista attraverso il periscopio durante la fase di emersione e che il ministero collaborerà coi funzionari della Forza marittima e della Guardia costiera per chiarire le circostanze dell’incidente. Nella collisione sono rimasti leggermente feriti tre membri dell’equipaggio del sottomarino, che martedì è stato condotto nel porto di Kobe, vicino a Osaka. La portarinfuse, su cui c’erano una ventina di persone di equipaggio, non ha invece riportato danni.