In Myanmar si protesta contro il colpo di stato
Da giorni c'è chi fa rumore con pentole e padelle, chi indossa un nastro rosso e chi fa il saluto a tre dita di "The Hunger Games": nel frattempo i social network sono inaccessibili
Negli ultimi giorni in Myanmar molte persone hanno protestato pacificamente contro il colpo di stato compiuto lunedì scorso dai militari, che avevano rovesciato il governo civile in carica. Il colpo di stato aveva comportato tra le altre cose l’arresto di Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia (NLD), e la nomina a nuovo capo del governo del generale Min Aung Hlaing.
Nella notte di venerdì a Yangon, la città più grande del paese, c’è stata la manifestazione più grande dall’inizio della crisi: migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro l’instaurazione di una dittatura militare. Dopo che nei giorni scorsi era stato reso inaccessibile Facebook, da venerdì sembrano inaccessibili anche altri social network come Instagram e Twitter, e secondo il NetBlocks Internet Observatory ci sarebbe un blackout generalizzato di internet.
Le prime proteste sono avvenute martedì sera a Yangon, dopo che alcuni gruppi di attivisti per la democrazia avevano chiesto alla popolazione di manifestare facendo rumore alle otto di sera. Molte persone hanno aderito alle proteste suonando i clacson delle proprie automobili, e usando pentole e utensili da cucina come tamburi.
Il giorno seguente è iniziata anche una grande protesta negli ospedali del paese: diversi medici di 70 ospedali di 30 città hanno scioperato per contestare il colpo di stato militare, avvenuto per di più nel bel mezzo della pandemia da coronavirus, a causa della quale in Myanmar sono morte più di 3.100 persone, su quasi 54 milioni di abitanti.
I medici e gli operatori sanitari che hanno aderito alla protesta hanno scioperato indossando un fiocco rosso (il colore della NLD) e si sono fatti fotografare mostrando il saluto a tre dita.
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È un tipo di saluto diventato molto popolare nei paesi del sud-est asiatico, a partire dalle proteste contro il colpo di stato in Thailandia. Il saluto è tratto dalla saga The Hunger Games, nata con i romanzi di fantascienza di Suzanne Collins e diventata poi una serie di film. Nella storia di The Hunger Games il saluto a tre dita è una specie di simbolo della ribellione contro un governo oppressivo e autoritario. Il significato delle tre dita non è molto chiaro: all’epoca del colpo di stato in Thailandia alcuni manifestanti anti-golpisti dissero che le tre dita simboleggiano i valori di libertà, uguaglianza e fraternità, ma altri parlarono di libertà, elezioni e democrazia.
Giovedì le proteste sono continuate coinvolgendo altre città, tra cui Mandalay, la seconda più grande del paese. Sono proseguite le manifestazioni di disobbedienza civile, con molte persone che hanno fatto rumore per le strade utilizzando le pentole. Ma se nei giorni precedenti la polizia non era intervenuta, giovedì ha invece arrestato circa 30 manifestanti con l’accusa di disturbo della quiete pubblica.
Giovedì è stato anche arrestato Win Htein, storico dirigente della NLD e considerato una delle persone più vicine a Aung San Suu Kyi.
Win Htein ha 79 anni e come vari attivisti per la democrazia aveva passato molti anni in carcere per la sua opposizione al regime militare che aveva governato il Myanmar per quasi cinquant’anni. Nei giorni scorsi aveva duramente criticato il colpo di stato e si era fatto fotografare mentre faceva il saluto a tre dita. L’accusa nei suoi confronti è di sedizione, per aver incitato la popolazione birmana a ribellarsi. «Non gli piacciono le cose che dico, ne sono spaventati», ha detto a BBC commentando il suo arresto.
Le proteste sono continuate anche venerdì 5 febbraio, quando centinaia di insegnanti e studenti dell’università di Yangon hanno manifestato indossando un fiocco rosso, sventolando striscioni rossi, facendo il saluto a tre dita e cantando cori in onore di Aung San Suu Kyi. Le proteste sono state organizzate nonostante la giunta militare abbia limitato l’accesso a Facebook, Instagram e WhatsApp nel tentativo di contenere il dissenso. Secondo BBC molte persone starebbero usando altre piattaforme, come Twitter, per comunicare e coordinare le attività di protesta.
Nel frattempo, nonostante le sollecitazioni della comunità internazionale per liberare tutte le persone arrestate durante il colpo di stato, non si hanno notizie di Aung San Suu Kyi: al momento si sa solo che è stata accusata di aver importato illegalmente sei walkie-talkie (inizialmente si era parlato di una radio) e che si trova in arresto in una località sconosciuta.
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