Biden non vuole dare aggiornamenti sull’intelligence a Donald Trump
Da prassi i presidenti condividono informazioni secretate con i loro predecessori, ma Biden non si fida tanto
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di non voler rispettare la prassi che prevede di dare al suo predecessore, Donald Trump, aggiornamenti periodici sui temi che riguardano l’intelligence, a causa del suo «comportamento imprevedibile». Durante un’intervista andata in onda sull’emittente CBS, la giornalista Norah O’Donnell ha chiesto a Biden se fosse il caso di passare le informazioni di intelligence al suo predecessore, come avviene di solito: nessuna regola obbliga la condivisione delle informazioni, ma è una cortesia che di solito i presidenti fanno ai loro predecessori.
Biden ha risposto «non penso, dato il suo comportamento imprevedibile, indipendentemente dall’insurrezione», riferendosi all’attacco al Congresso da parte di alcuni sostenitori di Trump avvenuto lo scorso 6 gennaio.
La Casa Bianca non ha ancora fatto sapere se la dichiarazione di Biden rappresenti una precisa volontà dell’amministrazione. Una situazione simile non ha precedenti nella storia recente e la prassi di informare i presidenti uscenti è sempre stata rispettata: David Priess, ex agente della CIA e consigliere dell’amministrazione di George W. Bush, ha spiegato al Washington Post che gli ex presidenti possono fornire consigli preziosi al presidente appena entrato in carica, dando continuità all’attività del governo statunitense sui temi di intelligence e sicurezza.
Trump durante i quattro anni della sua amministrazione ha più volte rivelato informazioni riservate per attaccare i suoi avversari e i governi stranieri, mettendo a rischio l’efficienza della propria intelligence e la copertura degli agenti statunitensi.