Come ci si trucca durante una pandemia?
Un po' di dritte per scegliere rossetti no transfer, matite multiuso, fondotinta in polvere e altre cose compatibili con la mascherina
Nel 2001, nei mesi successivi all’attacco alle Torri Gemelle, Leonard Lauder, presidente ed erede del gruppo Estée Lauder, uno dei più grandi nel mercato dei prodotti cosmetici, elaborò una teoria che chiamò lipstick index, cioè l’indice del rossetto. Basandosi sui dati della sua azienda, Lauder sosteneva che nei periodi di crisi le persone risparmiassero su abbonamenti in palestra, vacanze e cene fuori, ma che si concedessero più spesso acquisti di lusso più piccoli e di immediata soddisfazione, come appunto i rossetti.
Il lipstick index non è mai stato validato dagli economisti, ma se anche avesse un fondo di verità, la crisi che stiamo attraversando non ci aiuterebbe a capirlo. L’obbligo della mascherina e i frequenti lockdown che hanno tenuto le persone chiuse in casa per lunghi periodi, infatti, hanno fatto sì che i rossetti e i trucchi in generale non fossero tra gli acquisti più gettonati dell’ultimo anno.
Come fa notare un recente rapporto della società di consulenza McKinsey, prima della pandemia il settore cosmetico (che comprende trucchi, ma anche profumi, prodotti per la pelle e per l’igiene personale) era molto solido e da anni continuava a crescere: durante la crisi del 2008, per esempio, le vendite erano calate solo leggermente per poi riprendere a crescere entro il 2010. Poi è arrivata la pandemia e, secondo i dati della società di analisi di mercato NPD, le vendite di trucchi nel secondo semestre del 2020 sono calate del 26 per cento. In particolare, quelle di rossetti sono diminuite del 57 per cento e quelle di fard (o blush) del 41.
I motivi del calo delle vendite sono diversi e tutti facilmente comprensibili: innanzitutto a causa dei lockdown si sono ridotte moltissimo le occasioni di socialità, sia nel lavoro che nella vita privata, e la maggior parte delle donne – le persone che fanno maggior uso di cosmetici – non si trucca se deve stare in casa. Poi c’è la questione della mascherina, che a contatto con il viso può rovinare l’effetto dei prodotti come fondotinta, blush e rossetto. E infine il fatto che l’acquisto di cosmetici è molto legato all’esperienza tattile e olfattiva che se ne fa e al fatto di poterli provare, cose che con i negozi chiusi non è possibile fare. Sono calate meno invece le vendite di prodotti per la cura della pelle o dei capelli, e i prodotti per le unghie, che secondo gli esperti sono percepiti anche come un modo per passare il tempo in casa e dedicarsi al proprio benessere.
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Cosa hanno fatto le aziende
Le aziende hanno dovuto adattarsi alle nuove abitudini soprattutto da un punto di vista comunicativo e di marketing, puntando sull’e-commerce quando i negozi erano chiusi, sulle consulenze a distanza, sui prodotti per gli occhi, sulle ciprie e sui rossetti che non macchiano, oltre che sui trattamenti per contrastare l’effetto della mascherina sulla pelle, il cosiddetto maskne (l’acne causato dalla mascherina). In generale, però, a sentire chi si occupa di trucchi, non sembra che la pandemia abbia portato a una vera trasformazione dei prodotti di bellezza: da un lato perché si tratta di un mercato per certi versi già saturo (esistono già prodotti per la maggior parte delle esigenze), e dall’altro perché i tempi di studio e produzione di nuovi prodotti sono più lunghi di un anno ed è ancora troppo presto per vederne gli effetti.
Per ora le maggiori novità riguardano la possibilità di provare o creare trucchi a distanza con applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e sulla realtà aumentata. Anche in questo caso la maggior parte dei progetti di cui si sta parlando erano stati pensati prima della pandemia, ma nell’ultimo anno sono diventati in un certo senso più urgenti e di maggior interesse. Per esempio, L’Oréal metterà in commercio Perso, un dispositivo portatile che permette di creare miscele e tonalità di prodotti personalizzati sulla base del proprio tipo e colore di pelle. Nel 2019 Estée Lauder ha cominciato a collaborare con l’azienda tecnologica specializzata in intelligenza artificiale Perfect Corp, per offrire ai propri clienti strumenti digitali in grado di mostrare in tempo reale il risultato dell’applicazione di alcuni prodotti, e orientarli in una scelta il più possibile personalizzata. L’obiettivo è quello di spostare a casa tutta l’esperienza d’acquisto in negozio, dalla prova alla consulenza con l’esperto, fino alla personalizzazione dell’acquisto.
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Come truccarsi sotto la mascherina?
Chi prima della pandemia amava mettere i cosiddetti rossetti liquidi o le tinte labbra si è probabilmente adattata alla mascherina molto facilmente. Entrambi i tipi di rossetto infatti sono a lunga tenuta e non macchiano, con la differenza che i rossetti liquidi hanno una consistenza cremosa, per quanto liquida, mentre le tinte labbra sono molto più leggere e volatili. Entrambi si mettono sulle labbra con un applicatore a spugnetta e si asciugano nel giro di pochi secondi o al massimo un minuto, rimanendo intatti finché non vengono tolti con lo struccante. «I rossetti no transfer esistevano già», ha confermato Marika Zaramella, makeup artist, influencer e collaboratrice del marchio di cosmetici Espressoh: «Ma ultimamente diversi marchi li hanno riproposti come prodotti mask-proof», cioè a prova di mascherina.
Secondo Zaramella, «l’effetto da ricercare è il finish matt (o matte, ndr), che essendo opaco è meno appiccicoso e si rischia meno di trovarsi il colore stampato ovunque. Le tinte labbra sono un’ottima soluzione proprio perché particolarmente resistenti e pensate per non lasciare alcun residuo». Anche se, come notava un makeup artist in un articolo del New York Times, i rossetti lucidi sono i migliori per chi vuole truccarsi per una festa a distanza in videochiamata, visto che catturano la luce meglio di tutti gli altri e da casa non c’è il problema della mascherina. «Invece, chi non vuole rinunciare al rossetto che ha già, può provare a metterci sopra un pochino di cipria traslucida per fissarlo e renderlo più durevole anche sotto la mascherina», ha aggiunto Zaramella.
The Strategist, il sito di recensioni del New York Magazine, ha chiesto a undici esperti quali rossetti consigliano di usare sotto la mascherina. Tra i rossetti liquidi, uno dei più raccomandati è il Powder Kiss Liquid Lipcolour di MAC (si può comprare per 24 euro sul sito delle profumerie Douglas), la cui consistenza viene paragonata a quella di una mousse e la sensazione sulle labbra a quella «di una nuvola». Per chi vuole essere sicura di usare prodotti che non contengono elementi di origine animale, nella lista di The Strategist c’è il rossetto liquido di KVD Vegan Beauty (10,90 su Sephora), e per chi invece vorrebbe sperimentare colori insoliti per un rossetto, come il verde foresta e il grigio scuro, c’è il Cream Lip Stain Mat di Sephora (11 euro su Sephora).
Un altro prodotto molto apprezzato fa parte della collezione di Fenty Beauty, il marchio di cosmetici della cantante Rihanna: si chiama Stunna Lip Paint in Uncensored (25 euro su Sephora) e già prima della pandemia Rio Viera-Newton, l’esperta di prodotti cosmetici di The Strategist, ne aveva scritto una recensione entusiasta in cui diceva che è talmente leggero sulle labbra che dà la sensazione di non avere il rossetto. L’aveva usato per un pranzo di quattro portate e due bicchieri di vino in un ristorante con un menù molto oleoso, diciamo, e dopo essersi guardata allo specchio l’aveva ritrovato esattamente come quando l’aveva messo diverse ore prima.
«Tantissime persone mi scrivono che non riescono più a utilizzare i lucidalabbra: io stessa li usavo tantissimo, ma ho dovuto smettere per via della mascherina. Ho usato molto di più le matite per le labbra, magari mettendoci sopra del burrocacao, tamponandolo con le dita per idratare ma senza lasciare le labbra troppo appiccicose», ha detto Zaramella. Tra le matite per le labbra selezionate da The Strategist ci sono quella multiuso (per guance, labbra, occhi e sopracciglia) di Make Up For Ever (21 euro da Sephora) e la SuperStay Ink Crayon di Maybelline New York (7 euro su Amazon).
Sali Hughes, l’esperta di bellezza del Guardian, ha scritto di aver scelto un’alternativa ai rossetti, e cioè i burrocacao (detti anche balsamo labbra) colorati: sono abbastanza colorati da dare la soddisfazione di un rossetto, ma non altrettanto da poter sbavare o macchiare, e in più idratano le labbra, un vantaggio in più dato che tra le mascherine e il clima invernale è più facile averle screpolate. In particolare, Hughes consiglia l’Afterglow di Nars (20 euro su Sephora), il Baby Lips di Maybelline New York (tra i 4 e i 7 euro su Amazon) e quello di Burt’s Bees (8 euro su Amazon).
«In generale, mi è sembrato che tutti si siano mossi più sul trucco per gli occhi. Espressoh per esempio ha puntato sulla palette SWEETandSOUR, che va bene sia per gli occhi che per il viso. Altri brand hanno puntato sulle basi in polvere», ha continuato Zaramella. Uno dei prodotti che hanno avuto più successo tra le novità degli ultimi mesi è stato il Pro Filt’r Soft Matte Powder (35 euro su Sephora) di Fenty Beauty, un fondotinta in polvere opaco e a lunga tenuta la cui produzione, a detta dell’azienda, ha richiesto tre anni di ricerca ed è quindi solo casualmente adatto alla mascherina. Un altro fondotinta molto citato tra quelli che non lasciano macchie è il Double Wear Stay-In-Place di Estée Lauder (49 euro su Sephora), che invece è liquido.
La pelle che sta sotto la mascherina, in alcuni casi per molte ore al giorno, è però stressata dall’umidità che si forma sotto di essa: per questo l’ideale sarebbe ridurre al minimo l’uso di fondotinta, o usarne solo di leggeri e che facciano respirare la pelle il più possibile. Per chi non può farne a meno, Sali Hughes suggerisce di usare i correttori al posto del fondotinta, e applicarli solo dove lo si ritiene necessario, senza riempirsi tutta la faccia. Lei raccomanda in particolare questo di Clinique (33 euro), questo più economico di The Ordinary (6 euro), che però non è adatto a chi ha una pelle molto secca e opaca, e questo di Lancôme (39 euro).
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