Il Canada ha classificato i Proud Boys come gruppo terroristico
Il governo canadese ha classificato i cosiddetti “Proud Boys” come gruppo terroristico, sottolineando l’importante ruolo che hanno ricoperto nell’organizzazione e nella realizzazione dell’attacco al Congresso statunitense dello scorso 6 gennaio. Il Canada è il primo paese al mondo a definirli in questo modo ufficialmente.
I Proud Boys esistono dal 2016, quando li fondò Gavin McInnes, un autore e commentatore canadese che fu tra i fondatori di Vice Media e che negli anni ha provato a negare l’affiliazione del gruppo con il neonazismo. In realtà è uno dei movimenti più attivi della cosiddetta alt right, la nuova estrema destra americana che da diversi anni porta avanti idee razziste e misogine appellandosi alla libertà di espressione. I Proud Boys, tra le altre cose, sostengono la superiorità della civiltà occidentale, sono islamofobi, incoraggiano l’utilizzo della violenza nella lotta politica, e hanno una visione dei rapporti di genere simile a quella degli “incel”, il movimento online di maschi misogini. In diverse occasioni negli ultimi anni membri del gruppo hanno minacciato, picchiato o accoltellato manifestanti e politici progressisti oppure dei cosiddetti movimenti “antifa”.
II governo canadese definisce i Proud Boys un’organizzazione neo-fascista con cellule semiautonome che operano negli Stati Uniti, in Canada, e a livello internazionale. Un funzionario del governo ha detto che il loro ruolo nell’attacco del 6 gennaio ha contribuito in modo significativo alla loro classificazione come terroristi.
La classificazione ha alcune conseguenze concrete: i membri del gruppo non saranno incriminati soltanto per il fatto di farne parte, ma qualora commettano violenze potranno essere accusati di atti terroristici (l’appartenenza sarà considerata quindi un’aggravante). La classificazione fa inoltre sì che inviare denaro all’organizzazione e comprare il merchandising del gruppo sarà reato.
Il ministro per la Pubblica Sicurezza Bill Blair ha commentato la decisione dicendo che «il Canada non tollererà atti di violenza motivati dal punto di vista ideologico, religioso o politico».