Chi è Andy Jassy, il nuovo capo di Amazon
Dalla metà del 2021 prenderà il posto di Jeff Bezos: oggi guida Amazon Web Services, la divisione della società che si occupa di fornire sistemi di cloud
Il 2 febbraio il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha annunciato che nella seconda metà del 2021 lascerà il ruolo di CEO della società (l’equivalente del nostro amministratore delegato). A prendere il suo posto sarà Andy Jassy, attualmente a capo di Amazon Web Services (AWS), la società di Amazon che si occupa di fornire sistemi di cloud computing, ovvero i server su cui fanno affidamento moltissimi dei siti internet di tutto il mondo.
Jassy ha 53 anni, è nato a Scarsdale, nello stato di New York, e lavora in Amazon dal 1997, quasi fin dalla nascita della società, avvenuta tre anni prima. Dopo aver studiato economia ad Harvard, una delle più prestigiose università statunitensi, ed aver lavorato per un po’ di tempo come responsabile commerciale dell’Harvard Crimson, il giornale universitario, Jassy trovò subito lavoro ad Amazon, che all’epoca si stava trasformando da piccolo sito di e-commerce di libri a quella che conosciamo oggi come una delle maggiori piattaforme informatiche al mondo.
Di recente Jassy ha raccontato in un podcast della Harvard Business School come arrivò a lavorare ad Amazon: «Diedi il mio ultimo esame il primo venerdì di maggio del 1997, e iniziai a lavorare ad Amazon il lunedì successivo. Non avevo idea di quale sarebbe stato il mio lavoro, né di che ruolo avrei avuto». Inizialmente lavorò nella società come marketing manager, e all’inizio degli anni Duemila divenne “assistente tecnico” di Bezos, una sorta di capo dello staff.
Nel 2003 fu tra le persone che si occuparono della creazione di AWS, di cui divenne presidente tre anni più tardi. Nel corso degli anni la divisione di Amazon dedicata ai servizi di cloud è diventata quella che genera la maggior quantità di profitti, e da tempo in molti credevano che Jassy avrebbe preso il posto di Bezos alla guida di Amazon. Nel quarto trimestre del 2020, AWS ha rappresentato il 67 per cento dell’utile operativo dell’intera azienda – ovvero il risultato economico di Amazon ottenuto senza tener conto dei costi relativi alla gestione finanziaria e quelli straordinari – registrando un fatturato netto di quasi 10 miliardi di dollari e un utile operativo di 2,6 miliardi di dollari.
Il fatto che il capo di AWS potesse diventare il nuovo amministratore delegato di Amazon era considerata da molti una possibilità vicina, data l’importanza che il cloud computing sta avendo negli ultimi anni, e la bravura di Jassy nel tenere testa a compagnie rivali come Microsoft, Google e Oracle in questo settore. In un certo senso la sua promozione è una implicita affermazione dell’importanza che i servizi di cloud avranno sempre di più nel futuro di Amazon e di tutto il settore informatico.
Della possibile promozione di Jassy aveva scritto già a settembre il Washington Post, dopo che Jeff Wilke, a capo della divisione consumer mondiale, e considerato uno dei possibili successori di Bezos, aveva sorprendentemente annunciato di voler lasciare la società. In quell’occasione il giornale aveva parlato di Jassy come dell’erede naturale di Bezos, anche a causa della sua personalità simile a quella del fondatore. Un ex dirigente aveva raccontato in forma anonima che Jassy nel corso del tempo aveva preso «molto della personalità di Jeff», sottolineando però che «è più una persona con idee creative, piuttosto che una persona operativa».
Negli ultimi mesi, inoltre, Jassy è stato al centro di diverse critiche per aver inizialmente difeso la vendita del software di riconoscimento facciale tramite l’intelligenza artificiale alle forze dell’ordine degli Stati Uniti, salvo poi bloccarne l’uso in seguito alle proteste dei gruppi di difesa dei diritti civili, dopo i molti casi di violenze della polizia statunitense nei confronti delle persone appartenenti a minoranze etniche. Alcuni studi avevano infatti mostrato come i software di riconoscimento facciale, come quello di Amazon, in diversi casi sbagliavano a identificare gli afroamericani e le donne, producendo quindi risultati sbagliati e potenzialmente molto dannosi.
Jassy aveva inoltre criticato pubblicamente l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo che nel 2019 il dipartimento della Difesa aveva sottoscritto un contratto da 10 miliardi di dollari, della durata di 10 anni, con Microsoft, come partner per la gestione dei suoi servizi di cloud. Jassy aveva accusato Trump di aver scelto Microsoft solamente a causa dei suoi pessimi rapporti con Bezos, e nonostante i servizi di AWS avessero ricevuto una certificazione di sicurezza migliore di quella di Microsoft.
Nel dicembre del 2019, durante la conferenza annuale di AWS, Jassy disse che la decisione del dipartimento della Difesa era da attribuire solamente all’antipatia di Trump verso Bezos: «Quando hai un presidente che esprime apertamente il suo disprezzo per un’azienda e per il leader di quella società, è davvero difficile per le agenzie governative, incluso il dipartimento delle Difesa, prendere una decisione obiettiva senza timore di rappresaglie».