Ikea comincerà a vendere pezzi di ricambio
Così i suoi prodotti potranno essere riparati, invece che gettati, in caso di danni e diventeranno più sostenibili a livello ambientale
Ikea, la grande azienda di mobili economici svedese, comincerà a vendere pezzi di ricambio per cercare di essere più sostenibile a livello ambientale. Nonostante i suoi prodotti per arredare casa siano tra i più economici in circolazione infatti, non è possibile ripararli se se ne rompe una parte: al momento si possono solo ricomprare interamente, nonostante Ikea li venda smontati, dunque a pezzi. Nel corso del 2021 – non c’è ancora una data precisa – introdurrà un sistema di vendita online di pezzi di ricambio che permetterà di acquistare singole gambe di divani, ad esempio, oltre a dadi e bulloni.
Sempre per cercare di essere più sostenibile Ikea sta portando avanti altre nuove iniziative, per ora in fase di test. L’anno scorso ad esempio ha cominciato a ricomprare alcuni mobili usati (in particolare le librerie Billy) in cambio di buoni acquisto che valgono la metà dei prodotti nuovi. I mobili usati sono poi rimessi in vendita da Ikea: se non possono essere rivenduti, vengono riciclati. Entro il 2030 vorrebbe diventare al cento per cento un’azienda circolare, cioè fare in modo che tutti i suoi prodotti possano essere riutilizzati, riparati o riciclati.
Perché i suoi prodotti siano davvero più sostenibili però Ikea dovrà pensare anche a un uso diverso di certi materiali, difficilmente riutilizzabili o riciclabili. Per il momento si è concentrata sul legno: lunedì ha annunciato che con il 2020 è arrivata a ottenere il 98 per cento del legno che usa da fonti certificate per la sostenibilità ambientale o da ricicli. Sempre entro il 2030 vorrebbe che almeno un terzo del legno che usa sia riciclato.
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Il basso costo dei prodotti di Ikea è una delle ragioni per cui spesso l’azienda è accusata di spingere i propri clienti a essere particolarmente consumisti – c’entra anche la sua strategia di marketing basata sul percorso dei clienti nei negozi, che spinge all’acquisto di prodotti che non si aveva intenzione di acquistare al momento dell’ingresso. Lena Pripp-Kovac, responsabile della sostenibilità a Inter Ikea, la società che disegna e produce i mobili Ikea, ha detto al Financial Times che il fatto che i prodotti costino poco non significa che debbano essere considerati usa-e-getta. Al tempo stesso, ha aggiunto Jon Abrahamsson Ring, amministratore delegato della società: «Per noi, perché la sostenibilità abbia davvero un impatto, deve essere alla portata di tutti».