Una strada parallela
Amani Willett reinterpreta l’ideale americano del viaggio su strada, ricordando come per gli afroamericani questa sia stata troppo spesso segnata dalla paura
Tra le idee più comuni e romantiche dei viaggi negli Stati Uniti ci sono i cosiddetti road trip, dalle vacanze coast-to-coast alle immagini delle vastissime strade statunitensi circondate dai paesaggi, che siamo abituati a pensare, sognare e vedere nei film. Nel suo libro A parallel road, pubblicato da Overlapse, il fotografo americano Amani Willet si reimpossessa di quelle strade mostrandole dal punto di vista di un afroamericano: non più solo luoghi d’indipendenza e libertà, ma posti inospitali che negli anni si sono rivelati imprevedibili e pericolosi.
Nel libro Willett sfida la rappresentazione dell’ideale americano del viaggio su strada ricordando come troppo spesso sia stata segnata dalla paura, dalla violenza e persino dalla morte. Nel progetto, durato cinque anni, ha sovrapposto fotografie d’archivio a immagini più recenti, ritratti e paesaggi uniti a screenshot digitali e materiale d’archivio, sullo sfondo di estratti della storica guida per automobilisti “Negro Motorist Green Book”, le guide turistiche per afroamericani che furono pubblicate durante la segregazione, fino agli anni Sessanta, e indicavano locali, hotel e modi per viaggiare sicuri ed evitare pericoli e discriminazioni. Molto del materiale fotografico e delle testimonianze è stato raccolto da Willett tra i suoi famigliari e amici. Foto di famiglie davanti alle auto si mescolano a pubblicità, ritratti più recenti e fatti di cronaca diventati storici, come il pestaggio di Rodney King, l’afroamericano picchiato da 4 poliziotti il cui caso scatenò la rivolta di Los Angeles del ’92.
– Leggi anche: Cos’è il “Green Book”
Amani Willett è nato a Dar es Salaam, in Tanzania, è cresciuto a Cambridge, Massachusetts, e ora vive a Boston. Nel suo lavoro si occupa di temi come la famiglia, la storia, la memoria e gli ambienti sociali. Questo è il suo sito, mentre qui il suo profilo Instagram.