In diverse città dei Paesi Bassi ci sono state manifestazioni contro le nuove restrizioni e scontri con la polizia
Domenica 24 gennaio in alcune città dei Paesi Bassi ci sono state manifestazioni non autorizzate per protestare contro le nuove restrizioni introdotte dal governo a partire da sabato per limitare la diffusione del coronavirus. Le proteste più grosse sono avvenute ad Amsterdam, la capitale, e a Eindhoven, nel sud del paese, ma in totale ci sono state proteste in una decina di città.
Ad Amsterdam centinaia di persone si sono radunate per protestare contro il coprifuoco al Museumplein, ovvero il parco attorno al quale sorgono alcuni dei musei più importanti della città; dapprima le autorità hanno invitato i manifestanti ad allontanarsi e poi li hanno fatti disperdere utilizzando getti d’acqua, manganelli, cavalli e cani. A Eindhoven altri gruppi di persone si sono trovate per manifestare in Piazza 18 settembre, vicino alla stazione, dove la circolazione dei treni è stata temporaneamente interrotta per via della situazione. Per disperdere i manifestanti, che avevano lanciato sassi e distrutto auto e negozi, la polizia ha usato anche gas lacrimogeni.
Secondo Dutch News sono state arrestate almeno 200 persone. Circa 50 persone sono state multate per aver manifestato senza autorizzazione a Rotterdam, mentre a Urk, un’ottantina di chilometri a nord-est di Amsterdam, alcuni manifestanti hanno distrutto diverse auto della polizia e dato fuoco a un centro dove si effettuano test per il coronavirus.
I Paesi Bassi sono in lockdown da metà dicembre; bar, ristoranti e negozi non essenziali erano chiusi già da ottobre, quando stava iniziando la seconda ondata dell’epidemia. La scorsa settimana il primo ministro olandese Mark Rutte aveva proposto di introdurre ulteriori restrizioni, tra cui un coprifuoco dalle 20.30 alle 4.30 del mattino, che poi è entrato in vigore da sabato 23, ma dalle 21.00 alle 4.30.
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