Le enormi proteste in Russia contro Putin
Sono state organizzate in più di 60 città in contemporanea per contestare il governo e la detenzione del dissidente Alexei Navalny: ci sono più di mille arresti fra i manifestanti
In Russia sono in corso decine di manifestazioni di protesta contro il governo autoritario di Vladimir Putin e in solidarietà con il dissidente Alexei Navalny, arrestato domenica scorsa di ritorno dalla Germania dove nei mesi scorsi era stato curato per un avvelenamento ordinato secondo lui – e secondo molte ricostruzioni – dai servizi di sicurezza russi. Le manifestazioni, organizzate in più di 60 città, non sono state autorizzate dal governo e sono state pubblicizzate soprattutto sui social network. Sin dalle prime ore del mattino le forze dell’ordine stanno reprimendo le manifestazione con la violenza. OVD Info, un sito che monitora gli arresti durante le manifestazioni di opposizione, parla di 1.614 arresti avvenuti in tutto il paese.
Una delle manifestazioni più importanti è in corso a Mosca in piazza Pushkin, non lontano dalla sede del governo, il palazzo del Cremlino. Da diverse ore sono presenti migliaia di manifestanti, che hanno cercato di occupare la piazza: la polizia però ne ha caricati e arrestati moltissimi nel tentativo di impedire ogni attività organizzata. Alcuni manifestanti hanno reagito prendendo a palle di neve la polizia.
Secondo stime di Reuters a Mosca hanno partecipato alla manifestazione almeno 40mila persone: un numero altissimo in un paese dove gli oppositori politici vengono sistematicamente arrestati e soggetti a violenze. Grosse manifestazioni si sono tenute anche nelle altre principali città russe come San Pietroburgo e Novosibirsk, con simili repressioni da parte delle forze dell’ordine. Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, ha condannato «gli arresti di massa, l’uso sproporzionato della forza e l’interruzione di internet e della rete telefonica» segnalate dai manifestanti e dai rari giornali indipendenti.
Riot police charging the crowd at the #Navalny rally at Pushkin square in Moscow #Russia – big crowd not just on the square but in the adjacent streets as well. pic.twitter.com/NzNunYwK0C
— Frederik Pleitgen (@fpleitgenCNN) January 23, 2021
Video of OMON riot police attacking and beating protesters in Yekaterinburg, Russia https://t.co/wSoW6AFcTm
— Nikolaus von Twickel 🇪🇺 (@niktwick) January 23, 2021
Arrests in Orenburg as the crowd chants "shame!" 86/https://t.co/D9tBl522im
— Rob Lee (@RALee85) January 23, 2021
Secondo il corrispondente del Financial Times a Mosca, Max Seddon, le manifestazioni sono in corso anche in «città sonnolente e di provincia dove quasi mai si vedono manifestazioni politiche non autorizzate». In certi casi le manifestazioni avvengono in condizioni climatiche assai difficili: in Russia è inverno e in alcune zone le temperature arrivano anche decine di gradi sotto lo zero.
Irkutsk. Hundreds of protesters are shouting "We're not leaving!" These are large crowds for sleepy provincial cities that almost never see any unapproved political activity – the fruit of years of hating Moscow and Navalny's efforts to grow support therehttps://t.co/2XE5TRtQnI
— max seddon (@maxseddon) January 23, 2021
@ioannZH shares photo of Navalny protest in Yakutia, where its -50 c pic.twitter.com/MUq0ZEkwXe
— Jake Rudnitsky (@Rudnit) January 23, 2021
Per giorni le autorità russe hanno cercato di evitare che alle manifestazioni di sabato partecipasse così tanta gente: avevano arrestato diversi collaboratori di Navalny, perquisito le abitazioni di attivisti e di giornalisti simpatizzanti con l’opposizione, e minacciato i social network con pesanti multe per l’eventuale distribuzione di contenuti che incitassero i minorenni a prendere parte alle proteste.