Cose da sapere e da indossare per resistere al freddo

Per chi negli ultimi tempi si è dato alle passeggiate e riceve gli amici rigorosamente all'aperto

(Al Bello/Getty Images)
(Al Bello/Getty Images)

Anche se andare in montagna quest’anno è più difficile del solito per via delle restrizioni dovute alla pandemia, alcune persone stanno comunque passando all’aperto più tempo di quello che avrebbero fatto in un normale inverno. Quando permesso, infatti, molti preferiscono incontrarsi per una passeggiata o — chi può — per un pranzo in giardino o in terrazza, piuttosto che vedere gli amici in casa o in altri posti chiusi, dove il rischio di contagiarsi è più alto. Per i più freddolosi e per i più socialmente attivi, abbiamo messo insieme alcuni consigli di esperti e alcuni acquisti che si possono fare per resistere al freddo di queste settimane.

Come abituarsi al freddo?
John W. Castellani, ricercatore dell’Istituto di ricerca militare in Medicina ambientale di Natick, in Massachusetts, ha detto al New York Times che una delle cose che consiglia a chi vuole far adattare il proprio corpo al freddo non riscuote mai molto successo, ma funziona: è un getto di acqua fredda alla fine di ogni doccia. Il secondo consiglio non è una novità, ma fa bene ricordarlo per quelli a cui l’inverno fa venire la pigrizia: fare movimento all’aperto e in generale preferire lunghe camminate a momenti di socializzazione sedentari. Secondo Castellani, quando si sta fermi si comincia ad avere freddo dopo circa 30 o 45 minuti, mentre facendo movimento si può resistere anche qualche ora.

Un altro consiglio che danno molti esperti è quello di non usare scarpe o scarponcini troppo stretti con calze troppo spesse, perché questo riduce il flusso di sangue e quindi il riscaldamento naturale del corpo. Inoltre, avere un po’ di vuoto attorno al piede aiuta a isolarlo dalla temperatura esterna. In generale quindi, rinunciate alle doppie calze e, se dovete comprare un paio di scarponcini invernali e siete in dubbio sulla taglia, meglio un numero in più che uno in meno.

– Leggi anche: Cosa fare con i vestiti che non si usano più

Abbigliamento
La giornalista di moda Lauren Cochrane del Guardian ha intervistato di recente alcune persone che per lavoro passano molto tempo all’aperto, chiedendo i loro trucchi per non soffrire troppo il freddo. Secondo la snowboarder Jenny Jones, medaglia di bronzo alle Olimpiadi invernali del 2014, la cosa più importante da considerare è il primo strato di vestiti, quello che sta più vicino al corpo e a contatto con la pelle. In generale andrebbero evitate le magliette di cotone, perché assorbono il sudore (per esempio se si fa sport o si cammina) e quando si bagnano diventano pesanti e fredde. Meglio usare abbigliamento sintetico o di lana.

Un marchio di abbigliamento termico molto citato in questi casi è Under Armour e in particolare la linea di magliette sintetiche a maniche lunghe ColdGear, che quando si sta all’aperto trattengono il calore ma poi non fanno sudare quando si passa in ambienti chiusi. Costano 70 euro sul sito di Under Armour, ma alcune taglie sia da uomo che da donna si trovano anche a meno su Amazon.

Un redattore del Post sostiene da sempre che il migliore rapporto qualità prezzo per l’abbigliamento termico sia quello dei prodotti di Decathlon: il modello di maglia termica a maniche lunghe e collo alto con cui si trova benissimo non c’è più sul sito, ma ce ne sono molti altri di marche diverse, tra i prodotti da sci e non solo, con prezzi non oltre i 40 euro. Altrimenti, il vicedirettore del Post parla bene dell’abbigliamento termico di Uniqlo fatto con un tessuto che si chiama Heattech, le cui fibre assorbono il calore del corpo e lo trattengono. Ci sono tre livelli di pesantezza: Heattech, Heattech extra e Heattech ultra. Lui, per un viaggio invernale in New Hampshire con temperature che arrivavano a meno 20 gradi, aveva comprato varie maglie Heattech ultra e dice che d’inverno le usa spesso anche a Milano. Di Heattech si trovano anche leggings, canotte, sciarpe e intimo.

Sopra il primo strato andrebbe poi messo un pile o un maglione di lana o di lana merino perché sono materiali che garantiscono l’isolamento termico del corpo. Infine, sopra, serve una giacca impermeabile, e un cappello. Quella cosa che si diceva una volta per cui il 40 per cento del calore del corpo umano si disperde dalla testa non è vera: si tratta di circa il 10 per cento, ma è comunque meglio trattenerlo.

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Jeans termici
Il jeans è uno dei tessuti più sconsigliati per chi vuole stare al caldo: Catherine Hadler, una guardia forestale intervistata dal Guardian, ha detto che con un paio di leggings spessi si sta probabilmente più al caldo che con un paio di jeans. Per chi però non vuole rinunciarci, sul sito di Uniqlo si trovano dei jeans elasticizzati a vita alta di tessuto termico Heattech. Normalmente costano 40 euro ma nel momento in cui scriviamo sono in saldo.

Scaldamani
In generale, Bernie Sanders insegna che per le temperature più basse e per chi ha le mani che si raffreddano molto in fretta, le muffole (o moffole), cioè i guanti a manopola, sono meglio dei guanti con le dita separate. Sul New York Times Castellani ricorda di non soffiare nei guanti per riscaldarli: la sensazione di calore infatti dura poco, poi il vapore si raffredda e rende i guanti umidi. Per chi oltre ai guanti o alle muffole vorrebbe un aiutino in più, Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times, ha provato 23 dispositivi scaldamani, sia di quelli che si caricano e rilasciano calore, sia di quelli usa e getta.

Il migliore secondo i loro test è questo Celestron, che funziona anche come torcia e come powerbank per ricaricare lo smartphone. Raggiunge una temperatura di circa 40 gradi e con una ricarica può durare più di 7 ore. Questo costa 32 euro, ma se volete spendere meno Wirecutter parla bene anche di quello di Zippo, il marchio famoso per gli accendini antivento, che costa 22 euro. Funziona con carburante e fiamma, quindi ricaricarlo non è facile come attaccarlo a una presa, ma ha il vantaggio che dura fino a 12 ore.

– Leggi anche: Le muffole sono meglio dei guanti?

Scaldapiedi
Gli scaldapiedi monouso sono dei sacchetti sottili, con le dimensioni e la forma di mezza soletta, che vanno scartati, agitati e dopo qualche minuto cominciano a scaldarsi. Sono adesivi, quindi si possono inserire nelle scarpe prima di indossarle e poi camminarci senza che si spostino o diano fastidio. Il marchio più famoso è quello che fa anche gli scaldamani monouso, HotHands, e la confezione da 40 pezzi costa 33 euro su Amazon. Se avete bisogno di un numero minore di scaldapiedi e volete spendere meno ci sono anche queste confezioni da 10 pezzi a 12 euro.

Sacco a pelo indossabile
Annemarie Conte, una giornalista di Wirecutter per sua ammissione particolarmente freddolosa, ha scritto un articolo in cui racconta di aver provato diversi sacchi a pelo indossabili ed esserne entusiasta. Un sacco a pelo indossabile è in pratica un sacco a pelo a tutti gli effetti, ma con i buchi per le braccia e aperto in fondo: una specie di vestito lungo imbottito. Inizialmente era stato concepito per essere indossato in campeggio, quando si sta seduti all’aperto (non è l’ideale per camminare), e poi come sacco a pelo vero e proprio quando si entra in tenda. Alcuni marchi hanno cominciato a produrli anni fa senza riscuotere molto successo, ma Conte dice di essere grata a quelli che hanno continuato a farlo, ora che, a causa della pandemia, serve una soluzione anti freddo per coltivare le proprie relazioni sociali in sicurezza.

Il sacco a pelo indossabile più apprezzato da Conte è del marchio Poler, che ne ha di diversi colori e fantasie: si possono ordinare anche dall’Italia, ma partendo dagli Stati Uniti potrebbero esserci delle tasse extra da pagare (e costano già più di 100 dollari). Un modello più economico e acquistabile facilmente anche in Italia è quello blu di Sportneer (25 euro), più largo e adatto a varie fisicità.

Una soluzione simile che si allontana dal concetto di sacco a pelo in favore di una maggior libertà di movimento è il poncho imbottito. Conte ne ha provati alcuni tra cui questo di Thermarest e dice che hanno il vantaggio di essere più presentabili, diciamo, e meno di ingombro nel caso di spostamenti. Lo svantaggio è che ci devi indossare i pantaloni sotto. Su Amazon costa 120 euro e c’è sia in rosso che in grigio.

Termoforo
Qualche anno fa una redattrice del Post ha ricevuto un termoforo per Natale e se n’è innamorata. Da quando l’abbiamo messo in una lista di consigli per i regali di Natale, poi, se ne sono innamorati anche molti altri e infatti è stata la terza cosa più comprata su Amazon dai lettori di Consumismi nel 2019. È una sorta di piccola coperta elettrica, grande circa come un asciugamano per le mani. Scalda “al punto giusto” (la temperatura è regolabile, ma non diventa mai bollente) e ha lo spegnimento automatico nel caso vi addormentiate mentre lo state usando. Va attaccato alla corrente, quindi non si può portare troppo in giro, ma va bene se per esempio volete ospitare qualcuno sul vostro terrazzo o nel vostro giardino. E poi è perfetto per stare in casa quando avete passato molto tempo all’aperto e siete infreddoliti, oppure per scaldare il letto prima di infilarcisi. Costa 20 euro, su Amazon.

– Leggi anche: Le cose più comprate dai lettori del Post nel 2020

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.