Alcuni collaboratori dell’oppositore russo Alexei Navalny sono stati arrestati
La polizia russa ha arrestato alcuni collaboratori di Alexei Navalny, il leader dell’opposizione in Russia, detenuto anche lui da qualche giorno. Tra gli arrestati ci sono Kira Yarmysh (la portavoce di Navalny), Lyubov Sobol (avvocata, figura nota dell’opposizione in Russia e amministratrice del canale YouTube di Navalny), Vladlen Los (l’avvocato della Fondazione anti corruzione, l’organizzazione no profit di Navalny) e Georgy Alburov (un altro noto impiegato dell’organizzazione).
In particolare la notizia dell’arresto di Sobol è arrivata dal suo avvocato, che si trovava in automobile con lei quando è arrivata la polizia e che ha scritto su Twitter: «Stanno arrestando Lyubov Sobol e la stanno trascinando fuori dalla mia auto». Anche Kira Yarmysh ha twittato in diretta il suo arresto. Sobol è stata in seguito rilasciata e dovrà comparire venerdì davanti a un tribunale. Gli altri tre passeranno almeno la notte del 21 gennaio in prigione.
Любовь @SobolLubov задерживают и вытаскивают из моей машины pic.twitter.com/yXdb6DQQF9
— Воронин Владимир (@vb_voronin) January 21, 2021
Secondo Reuters, sarebbero accusati di aver incitato i cittadini a partecipare a una manifestazione organizzata il 23 gennaio per chiedere il rilascio di Navalny, che per le autorità russe sarebbe illegale. La manifestazione è stata indetta questa settimana, in concomitanza con la pubblicazione di una lunga inchiesta che accusa il presidente russo, Vladimir Putin, di essersi fatto costruire un lussuoso palazzo sul mar Nero con fondi illeciti. Il portavoce di Putin ha smentito.
– Leggi anche: L’inchiesta di Navalny sul presunto palazzo di Putin
Navalny era stato arrestato domenica scorsa all’aeroporto di Mosca, di ritorno dalla Germania, dove era stato curato nei mesi scorsi da un avvelenamento ordinato secondo lui – e secondo molte ricostruzioni – dai servizi di sicurezza russi.
Le autorità russe stanno cercando di evitare che la manifestazione prevista per sabato ottenga grande partecipazione. Negli ultimi due giorni hanno fatto perquisizioni nelle case di molti collaboratori di Navalny, oltre che di attivisti e di giornalisti simpatizzanti con l’opposizione, e hanno minacciato i social network con pesanti multe se consentiranno la distribuzione di informazioni che incitino i minori a prendere parte alle proteste.