Su TikTok vanno forte vecchi canti marinareschi
Dopo aver scandito a lungo il lavoro sulle baleniere, i “sea shanties” stanno godendo di un'improvvisa popolarità sul social network più usato dagli adolescenti
TikTok, il social network di condivisione di brevi video popolarissimo tra gli adolescenti, è continuamente attraversato da mode musicali e meme capaci di diffondersi in poco tempo in tutto il mondo, e di scomparire altrettanto in fretta. In questo periodo c’è una moda un po’ più insolita delle altre, perché riguarda i sea shanties, come vengono chiamati in inglese vecchissimi canti marinareschi. Quelli tipo “Quindici uomini sulla cassa del morto”, citata nell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson: canzoni popolari usate in passato, e specialmente nell’Ottocento, da marinai, pescatori o balenieri per scandire i tempi del lavoro sulle navi.
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Il primo che si è diffuso su TikTok si intitola “The Scotsman”, e ha un testo un po’ sconcio, come si dice: parla di uno scozzese che indossa il kilt e si addormenta ai lati di una strada perché ubriaco, e di due ragazze che decidono di vedere se è vero che il kilt si indossa senza niente sotto. La canzone è arrivata su TikTok alla fine di dicembre grazie a Nathan Evans, un 26enne di Airdrie, una città scozzese a 20 chilometri da Glasgow, che lavora come postino e usa TikTok dalla scorsa estate. Evans ora ha più di 477mila follower sul social network.
Il successo di “The Scotsman” (la cui seconda e terza parte si possono ascoltare in due video successivi) ha spinto Evans a proporre ai suoi follower “The Wellerman”: è un canto marinaresco ottocentesco della Nuova Zelanda, che parla di rifornimenti di tè, zucchero e rum. Questo secondo canto marinaresco – visto da più di 5 milioni di persone – è diventato virale, come si dice, perché altri utenti di TikTok, che vivono lontano dalla Scozia, hanno rifatto il video di Evans aggiungendo le loro voci. Il primo a farlo è stato il 19enne Luke Taylor, _luke.the.voice_ su TikTok, che ha una voce sorprendentemente grave, da basso.
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In breve hanno fatto la stessa cosa tanti altri utenti di TikTok, fino ad arrivare a risultati come questo:
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Come già in passato per altre canzoni, il successo di “The Wellerman” su TikTok ha avuto delle conseguenze anche nel mondo fuori dal social network. La versione del canto usata da Evans aveva già una sua popolarità grazie ai The Longest Johns, un gruppo di Bristol che suona e canta canti marinareschi dal 2013 e ha un suo piccolo pubblico nel Regno Unito. “The Wellerman” si era già un po’ diffusa l’anno scorso dopo che il gruppo aveva deciso di permettere agli utenti di Twitch – la piattaforma di streaming di videogiochi (e non solo) di Amazon – di usare liberamente la loro musica. Con la diffusione su TikTok, “The Wellerman” è arrivata al terzo posto nella classifica “Viral 50” mondiale, su Spotify. Mercoledì è addirittura entrata nella classifica delle 200 canzoni più ascoltate in streaming negli Stati Uniti. Qualcuno ha anche rifatto delle canzoni pop, come “All Star” degli Smash Mouth e “WAP” di Cardi B, in versione marinaresca.
Alcuni giornali hanno provato a spiegarsi il nuovo successo di questi canti marinareschi d’altri tempi. La prima possibile interpretazione è che si tratta di musica che resta particolarmente in testa, un po’ come i cori da stadio, perché creata proprio per questo scopo, per scandire i ritmi di lavoro e renderlo meno monotono. La seconda spiegazione, citata da Robbie Sattin, uno dei membri dei The Longest Johns intervistato dal Guardian, è che anche le persone stonate possono cantare i canti marinareschi senza sbagliare troppo, per come sono costruiti.
Andy Yates e Dave Robinson, altri due membri del gruppo, si sono spinti più in là e hanno detto che “The Wellerman” in particolare potrebbe essere un canto adatto a questo periodo perché parla di qualcuno che aspetta una nave di provviste durante una spedizione di caccia alla balena. «Sono bloccati in una situazione spiacevole e sperano che le cose migliorino: una circostanza in cui le persone si possono immedesimare», ha spiegato Robinson. «Forse perché hanno bisogno che arrivi il cibo che hanno ordinato a domicilio», ha aggiunto Yates.