In Uganda è avanti Yoweri Museveni, ma l’opposizione parla di brogli
I risultati parziali delle elezioni presidenziali tenute giovedì sono stati contestati da Bobi Wine, il principale oppositore del presidente
La commissione elettorale dell’Uganda ha detto che i risultati preliminari delle elezioni presidenziali tenute giovedì 14 gennaio danno avanti il presidente uscente Yoweri Museveni, che governa il paese da 35 anni e cerca il suo sesto mandato. Nonostante i risultati ufficiali non saranno diffusi prima di sabato pomeriggio, il principale esponente dell’opposizione, il cantante Bobi Wine, ha già parlato di brogli e irregolarità e si è definito “presidente eletto”. Venerdì Wine ha scritto su Twitter che i militari ugandesi hanno «preso il controllo» della sua casa, aggiungendo: «siamo in guai seri».
We are under siege. The military has jumped over the fence and has now taken control of our home
— BOBI WINE (@HEBobiwine) January 15, 2021
Per il momento non è facile ricostruire brogli e irregolarità, anche perché prima delle elezioni il governo ugandese, da qualche anno sempre più autoritario, aveva bloccato Internet, limitando le comunicazioni. Alcuni osservatori hanno raccontato problemi nel monitorare il voto, ha scritto Associated Press: per esempio Charity Ahimbisibwe, donna a capo del principale gruppo ugandese che si occupa di controllare la regolarità del voto, è stata arrestata mentre teneva un incontro con alcuni giornalisti in un hotel di Kampala, la capitale dell’Uganda. Ahimbisibwe ha detto di essere stata portata in una stazione di polizia, senza però essere informata delle accuse a suo carico.
Secondo la commissione elettorale, finora sarebbe stata scrutinata circa la metà delle schede: Museveni avrebbe ottenuto il 62% per cento dei consensi, Wine il 29%.
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Bobi Wine, nome d’arte di Robert Kyagulanyi, era stato arrestato diverse volte prima e durante la campagna elettorale, era stato picchiato dall’esercito e aveva subìto attentati alla sua vita. Martedì, due giorni prima delle elezioni, alcuni militari erano arrivati a casa sua, avevano aggredito le sue guardie del corpo e arrestato alcuni dei suoi assistenti.
Wine era entrato in parlamento nel 2017 e in breve tempo si era imposto come principale oppositore di Museveni. In campagna elettorale ha parlato spesso di creare lavoro per i giovani ed eliminare la corruzione per investire in scuole e ospedali. Museveni, nonostante la crescente repressione, continua ancora oggi ad avere l’appoggio di molti ugandesi, grazie soprattutto ai suoi successi in termini di riduzione della povertà e di crescita dell’economia.