Il Tar dell’Emilia-Romagna ha sospeso l’ordinanza regionale che stabiliva la didattica a distanza per le superiori fino al 23 gennaio
Venerdì il Tar (tribunale amministrativo regionale) dell’Emilia-Romagna ha sospeso l’ordinanza firmata l’8 gennaio dal presidente Stefano Bonaccini che prevedeva la didattica a distanza al 100 per cento per gli studenti delle scuole superiori fino al 23 gennaio. Il Tar ha accolto il ricorso presentato da 21 genitori.
Per il tribunale l’ordinanza limiterebbe in «maniera eccessiva», «immotivatamente» e «ingiustificatamente», il «diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità».
L’Emilia-Romagna, come molte altre regioni, aveva deciso di introdurre per le scuole misure più restrittive rispetto al decreto legge del 5 gennaio, che stabiliva la ripresa delle attività in presenza al 50 per cento negli istituti superiori a partire dall’11 gennaio.
Mercoledì 13 gennaio il Tar della Lombardia aveva preso un’analoga decisione sospendendo l’ordinanza regionale che prevedeva anch’essa la didattica a distanza al 100 per cento per gli studenti delle scuole superiori fino al 24 gennaio.