Domenico Arcuri ha detto che da lunedì Pfizer consegnerà il 29 per cento di dosi di vaccino in meno rispetto a quelle previste
Il commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Domenico Arcuri ha fatto sapere che da lunedì Pfizer consegnerà circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alle quelle previste. Questo causerà un rallentamento della campagna vaccinale e della somministrazione delle seconde dosi per quelle regioni che non hanno immagazzinato scorte sufficienti. Pfizer ha fatto sapere che i rallentamenti delle spedizioni sono stati influenzati dalle modifiche che sono state fatte ai processi di produzione per aumentare la produzione stessa: «Anche se questo avrà un impatto temporaneo sulle spedizioni da fine gennaio a inizio febbraio, fornirà un aumento significativo delle dosi disponibili a fine febbraio e marzo».
In una nota, Arcuri ha scritto:
«Alle 15,38 di oggi la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le regioni italiane. Non solo: ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura. Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura».
Arcuri ha fatto sapere di aver inviato una formale risposta a Pfizer Italia, nella quale «esprime il proprio disappunto, indica le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiede l’immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro paese. Riservandosi, in assenza di risposte, ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi».
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Il commissario ha concluso la nota dicendo che «Oggi in Italia abbiamo raggiunto il primo milione di somministrazioni, a dimostrazione che la campagna di vaccinazione è stata avviata a ritmi che non hanno pari in nessun altro Paese Ue. L’ipotesi di iniziare la somministrazione del vaccino agli “over 80”, di provvedere alla seconda dose per il personale sanitario e socio sanitario e per gli ospiti delle Rsa, senza la totalità delle dosi necessarie porta quindi un grave nocumento al suo proseguimento. E penalizzare l’Italia è assai più grave, considerando lo sforzo sinora profuso da tutte le Regioni per accelerare l’andamento delle somministrazioni».