I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 14 gennaio

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 17.246 nuovi casi positivi da coronavirus e 522 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 25.667 (437 in meno di ieri), di cui 2.557 nei reparti di terapia intensiva (22 in meno di ieri). Sono stati analizzati 160.585 tamponi, il 10,7 per cento dei quali positivi. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 15.774 e i morti 507.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.587), Veneto (2.076), Sicilia (1.867), Lazio (1.816) e Puglia (1.524).

Le principali notizie della giornata
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Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che stabilisce nuove restrizioni per il contenimento della pandemia da coronavirus in tutta Italia. Le nuove regole saranno in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo 2021. Il nuovo decreto conferma il divieto di spostamento tra regioni e province autonome fino al 15 febbraio, a prescindere dal colore, cioè dalla classificazione del rischio epidemiologico, salvo che ci si sposti per comprovate ragioni di lavoro, salute o necessità. Il decreto ha istituito anche un nuovo colore per classificare le regioni in cui l’andamento epidemiologico sia particolarmente positivo: la zona bianca. Saranno inserite in zona bianca le regioni con uno scenario di tipo 1, un livello di rischio basso e un’incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per 3 settimane consecutive.

• Nel decreto sono stati previsti anche nuovi parametri che rendono più facile l’applicazione della zona arancione. Nel suo intervento alla Camera, il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che entreranno «in area arancione tutte le regioni a rischio alto, secondo i 21 parametri». Ma dal testo del decreto, in realtà, questo sembra valido soltanto per le regioni sopra la soglia dei 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti: per quelle sotto la soglia, infatti, al momento valgono i criteri previsti nel primo decreto che ha introdotto i colori. Spieghiamo tutto meglio qui.

• Il Tar (tribunale amministrativo regionale) della Lombardia ha accolto un ricorso contro l’ordinanza della regione che stabiliva la didattica a distanza al 100 per cento, fino al 24 gennaio, per le scuole superiori. Il tribunale regionale ha sospeso l’ordinanza della Lombardia perché ha ritenuto irragionevoli le motivazioni per cui era stata decisa la didattica a distanza: cioè il rischio di assembramenti fuori dalle scuole. Le scuole superiori in Lombardia potrebbero quindi teoricamente riaprire, ma visto l’andamento epidemiologico la regione già da sabato 16 gennaio potrebbe essere reinserita in zona rossa, costringendo le scuole superiori a chiudere di nuovo. La regione intanto ha fatto sapere che si riserva di appellare la sentenza.

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