Un attacco aereo israeliano in Siria contro obiettivi legati all’Iran ha provocato la morte di decine di persone
Nella notte tra martedì e mercoledì, Israele ha compiuto un attacco aereo nell’est della Siria contro obiettivi legati a milizie appoggiate dall’Iran, paese che è alleato del regime siriano di Bashar al Assad. Secondo l’Osservatorio per i diritti umani, organizzazione con sede a Londra che da anni si occupa di monitorare la guerra in Siria, nell’attacco sono stati colpiti 18 obiettivi e sarebbero state uccise 57 persone (14 soldati siriani e 43 miliziani). I bombardamenti sono avvenuti in aree vicine al confine con l’Iraq.
Israele, come di consueto, non ha commentato l’attacco, e non si è preso alcuna responsabilità. Da tempo il governo israeliano accusa però l’Iran, suo nemico, di voler rafforzare la propria posizione in Siria, per poi trasferire più facilmente armi ad Hezbollah, gruppo radicale sciita libanese che ha tra i suoi nemici proprio Israele. Negli ultimi anni Israele ha inoltre compiuto attacchi simili in territorio siriano. In particolare, quello compiuto fra martedì e mercoledì è stato il quarto attacco nel giro di due settimane.
Associated Press ha scritto che l’attacco è stato compiuto grazie a informazioni di intelligence fornite dagli Stati Uniti. Secondo una fonte citata dall’agenzia di stampa, gli obiettivi del bombardamento sarebbero stati una serie di magazzini in Siria usati per lo più per custodire armi iraniane e componenti necessari a sviluppare il programma nucleare dell’Iran.