La cerimonia di insediamento di Biden sarà diversa
Era già previsto che fosse diversa dalle altre per via del coronavirus, ma l'attacco al Congresso del 6 gennaio ha cambiato ancora i piani
La cerimonia di insediamento della presidenza di Joe Biden, prevista per mercoledì 20 gennaio a Washington, negli Stati Uniti, sarà probabilmente ancora meno tranquilla e festosa di quanto immaginato. Oltre alle già esistenti restrizioni legate alla pandemia da coronavirus, in tutta la città di Washington saranno adottate misure precauzionali aggiuntive dovute all’attacco al Congresso di mercoledì 6 gennaio da parte dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump.
Le cerimonie di insediamento dei nuovi presidenti sono solitamente degli enormi eventi pubblici, a cui partecipano centinaia di migliaia di persone da tutti gli Stati Uniti. I momenti principali di solito sono il giuramento formale del nuovo presidente e del vice presidente davanti al Congresso, il primo discorso del nuovo presidente, la grande parata militare lungo Pennsylvania Avenue (il viale che porta verso la Casa Bianca) e il ballo di gala serale.
Il programma della giornata di insediamento del presidente eletto Joe Biden era però già stato modificato per via dei rischi legati al coronavirus. Biden e la futura vicepresidente Kamala Harris presteranno giuramento davanti al Congresso come previsto, ma le autorità avevano chiesto di limitare la presenza del pubblico durante la cerimonia ed era già stato deciso che i tradizionali festeggiamenti dal vivo sarebbero stati sostituiti da eventi organizzati in tutti gli Stati Uniti e trasmessi in diretta televisiva (un po’ come era stato fatto per la convention dei Democratici la scorsa estate).
L’attacco al Congresso di mercoledì 6 gennaio da parte dei sostenitori di Trump ha però aggiunto altre preoccupazioni alle autorità federali e locali in vista della cerimonia di insediamento. In parte, l’attacco è stato reso possibile dall’impreparazione delle forze dell’ordine, che avevano sottovalutato le dimensioni delle manifestazioni organizzate per quel giorno e hanno poi faticato a coordinarsi per riprendere il controllo del Congresso dopo l’occupazione da parte dei manifestanti. In parte, però, è diventato chiaro anche il livello di pericolosità di alcuni gruppi di manifestanti, che erano arrivati a Washington armati e con piani ancora più violenti e sovversivi di quelli che sono poi riusciti a mettere in atto.
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L’FBI, che sta conducendo le indagini federali sull’assalto al Congresso, ha allertato le forze di polizia di tutti i cinquanta stati degli Stati Uniti di prepararsi a possibili violenze nei giorni intorno all’insediamento di Biden e in quasi tutti gli stati le autorità hanno preso misure precauzionali aggiuntive per proteggere le sedi dei governi e dei parlamenti locali. A Washington, dove ci sarà l’insediamento, queste misure sono ancora più marcate e si teme che prima dell’insediamento potrebbero arrivare in città gruppi di sostenitori di Trump decisi a protestare contro l’insediamento di Biden (Trump, senza prove, sostiene da mesi che le elezioni di novembre siano state manipolate per fare vincere Biden).
Il presidente Donald Trump ha approvato lunedì lo stato di emergenza per la città di Washington, dando ampio mandato alle diverse agenzie federali per prepararsi e intervenire in caso di problemi e di aiutare le autorità locali. Il Dipartimento per la sicurezza nazionale ha poi annunciato di aver esteso il periodo del cosiddetto “National Special Security Event”, durante il quale saranno aumentate tutte le misure di sicurezza nella città di Washington e intorno ai principali edifici governativi. Il periodo di misure di sicurezza aumentate avrebbe dovuto cominciare il 19 gennaio, un giorno prima dell’insediamento di Biden, ma comincerà il 13 gennaio e permetterà quindi un maggior controllo su tutta la città di Washington.
In città arriveranno migliaia di agenti di polizia e di soldati della Guardia Nazionale, la principale forza di riservisti dell’esercito statunitense, e una grossa parte del centro di Washington sarà messa in lockdown già da mercoledì. Tutti i monumenti pubblici della città saranno inoltre chiusi fino al 24 gennaio e la sindaca di Washington Muriel Bowser ha esteso al 21 gennaio un periodo di “emergenza pubblica” che darà maggiori autonomie alle autorità locali per chiedere aiuti federali per la difesa di persone e proprietà in città. Bowser ha anche chiesto di estendere a dopo l’insediamento alcuni divieti legati alla gestione della pandemia e di bloccare fino al 24 gennaio la concessione di permessi per eventi pubblici in città.
Biden e la Commissione che si sta occupando di organizzare la cerimonia di insediamento hanno detto di avere fiducia nelle forze di sicurezza e di non temere attacchi. Il programma per il 20 gennaio, per ora, è quindi rimasto quello originale: Biden dovrebbe arrivare a Washington in treno, come ha fatto per tutti gli anni in cui è stato senatore, e dovrebbe giurare insieme a Harris davanti al Congresso, su un palco che era già stato montato prima delle manifestazioni del 6 gennaio. Alla cerimonia parteciperanno gli ex presidenti Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton, mentre non parteciperà il presidente uscente Donald Trump, che secondo i giornali lascerà Washington e la Casa Bianca il 19 gennaio, per spostarsi in Florida. Dovrebbe invece partecipare alla cerimonia il vice presidente uscente Mike Pence.