La Cassazione ha annullato le condanne di Mauro Moretti e di altri dirigenti di Ferrovie dello Stato per la strage di Viareggio

(ANSA/ASSOCIAZIONE MONDO CHE VORREI)
(ANSA/ASSOCIAZIONE MONDO CHE VORREI)

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio le condanne di diversi dirigenti di Ferrovie dello Stato e Rete Ferroviaria Italiana per la strage di Viareggio del 2009, in cui morirono 33 persone: tra le condanne annullate ci sono quelle degli ex amministratori Mauro Moretti e Michele Mario Elia. Nel 2019 Moretti ed Elia erano stati condannati rispettivamente a 7 e 6 anni di carcere dalla Corte di appello di Firenze: insieme a loro erano stati condannati altri dirigenti, come Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia.

La Cassazione ha stabilito che si dovrà fare un nuovo processo, che però avrà un impianto di accusa piuttosto diverso. La Cassazione infatti non ha riconosciuto l’aggravante dell’infortunio sul lavoro, cosa che ha fatto scattare la prescrizione per le accuse di omicidio colposo. Nel nuovo processo verrà quindi valutato solo il reato di disastro ferroviario colposo. Le motivazioni della sentenza devono ancora essere pubblicate.

La strage avvenne la sera del 29 giugno 2009, quando un treno merci deragliò poco dopo aver superato la stazione di Viareggio, in Toscana. Trasportava GPL — gas di petrolio liquefatto — che fuoriuscì da uno dei carri cisterna del treno causando un incendio e l’esplosione di tre palazzine adiacenti alla stazione. Tra le cause individuate per l’incidente, c’era il cedimento di un asse del vagone uscito dai binari. Ci furono 33 morti: 11 persone morirono subito per le ustioni o per il crollo degli edifici, altre 20 morirono in ospedale nelle settimane e nei mesi successivi mentre 2 anziani, Angela Monelli e Italo Ferrari, morirono di infarto, probabilmente a causa dello spavento dovuto all’esplosione.

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