Il vaccino importato illegalmente nelle Filippine dalla Cina
Il presidente Duterte ha ammesso che gli uomini della sua sicurezza sono stati vaccinati già a settembre, nonostante nessun vaccino sia ancora stato autorizzato nel paese
Il 26 dicembre si è scoperto che nelle Filippine almeno da settembre sono già state somministrate dosi di un vaccino proveniente dalla Cina, sviluppato dall’azienda farmaceutica Sinopharm. Ad oggi, nessun vaccino è stato autorizzato dal governo filippino, né approvato dal parere favorevole dell’agenzia statale del farmaco, la Food and Drug Administration (FDA).
A dirlo era stato a fine dicembre lo stesso presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, in un discorso pubblico, ammettendo che molte persone e alcuni militari erano già stati vaccinati.
Nelle settimane precedenti era stata segnalata in un quartiere della capitale Manila un’attività di vaccinazioni illegali, con dosi ordinate su Internet, che aveva portato il sindaco Isko Moreno ad aprire un’indagine. I controlli della FDA non avevano trovato prove di una vaccinazione illegale, ma nelle Filippine si era parlato molto della vicenda, fino all’ammissione del presidente.
Nei giorni successivi al discorso di Duterte sono arrivate diverse conferme da parte di alcuni funzionari del governo, e si è scoperto che erano stati vaccinati i membri del Presidential Security Group (PSG), gli uomini della sicurezza del presidente. Il segretario della Difesa, Delfin Lorenzana, aveva detto che quei vaccini sono da considerarsi contrabbandati, dal momento che non ne era stato autorizzato l’uso, che non sapeva da dove provenissero e che il PSG doveva spiegarne l’utilizzo, aggiungendo però che considerava la loro scelta giustificata dall’emergenza.
Il generale Jesus Durante, capo del PSG, si è preso la responsabilità dell’accaduto, spiegando che il presidente era stato informato solo a vaccinazione avvenuta e che la sua squadra aveva fatto tutto in completa autonomia, al punto che le dosi erano state somministrate senza l’aiuto di personale medico. «Ci siamo vaccinati a vicenda, è una cosa semplice», ha detto.
Durante ha motivato la scelta di vaccinarsi con l’obbligo di proteggere il presidente, ma non ha detto come fossero state ottenute le dosi, anche se molti ne hanno confermato la provenienza cinese, compreso lo stesso presidente.
Un portavoce del partito di opposizione Akbayan, di sinistra democratica, ha accusato il presidente di riservare «un trattamento VIP» alle persone a lui vicine, mentre per il resto della popolazione il vaccino è in ritardo.
Come detto, nelle Filippine non è stato ancora approvato alcun vaccino e in molti hanno parlato di una chiara violazione della legge a proposito di questa vaccinazione anticipata. La situazione è stata chiarita meglio dal capo della FDA, Eric Domingo, che in un’intervista a CNN Philippines ha spiegato che se una persona si fa somministrare un vaccino non autorizzato, non sta commettendo nessun reato, dal momento che si tratta di una scelta personale. Domingo ha però ricordato che «è illegale importare un farmaco non registrato, distribuirlo e somministrarlo», aggiungendo che la FDA denuncerà chiunque scopra a farlo.
Il presidente Duterte il 3 gennaio si è comunque detto pronto a difendere i suoi soldati, ringraziandoli per il coraggio e la lealtà dimostrati, e in un altro discorso alla nazione ha ordinato loro di non obbedire a un’eventuale convocazione, nel caso venisse aperta un’indagine. Duterte ha anche avvertito i membri del Congresso di non convocare i membri della sua sicurezza per riferire sulla loro vaccinazione. «Non lo sto chiedendo come un favore, lo sto dicendo come presidente. Se lo fate, ci sarà una piccola crisi. Decidete voi», ha detto. Come conseguenza di queste richieste, l’esercito delle Filippine, che ha giurisdizione sul PSG, ha deciso di fermare la propria indagine sulla vicenda.
Le discussioni intorno a un vaccino importato illegalmente dalla Cina però non sono finite: sembra che almeno 100mila lavoratori cinesi nelle Filippine abbiano ricevuto il vaccino. Lo ha detto il 3 gennaio la leader della comunità cinese-filippina, Teresita Ang-See, che ha aggiunto che si tratta dello stesso vaccino usato dai militari, proveniente da «canali ufficiali».
Il portavoce del presidente, Harry Roque, ha detto di non saperne niente, ma che «se è vero, allora bene, significa che ci saranno 100mila possibili portatori della COVID-19 in meno».
Dall’inizio dell’epidemia nelle Filippine sono stati registrati 479mila contagi da coronavirus e sono morte oltre 9mila persone. Dopo mesi di lockdown che avevano frenato i contagi, si teme per una risalita come conseguenza del periodo delle feste di Natale, durante il quale molte persone si sono spostate e hanno partecipato a eventi in gruppo.