Julian Assange non potrà essere estradato negli Stati Uniti
Lo ha deciso il tribunale penale di Londra, citando le condizioni di salute mentale del fondatore di Wikileaks
Vanessa Baraitser, giudice del tribunale penale di Londra, Regno Unito, ha deciso che Julian Assange, fondatore di Wikileaks, non potrà essere estradato negli Stati Uniti. Baraitser ha spiegato in un lungo discorso che, nonostante le operazioni condotte da Assange, tra cui la diffusione di documenti statunitensi coperti da segreto tramite WikiLeaks, non possano considerarsi un lavoro di giornalismo d’inchiesta, al momento non ci sono le condizioni perché possa essere estradato. Baraitser ha motivato la decisione citando le condizioni di salute di Assange, che soffre di depressione e che secondo gli psichiatri che lo hanno visitato in carcere avrebbe tendenze suicide. Gli Stati Uniti ora potranno decidere se ricorrere in appello contro la decisione della giudice.
Julian Assange, 49 anni, è accusato negli Stati Uniti di aver violato illegalmente i siti del governo e di aver divulgato documenti contenenti i registri delle guerre in Afghanistan e Iraq, oltre che comunicazioni diplomatiche del 2010.
Nel maggio del 2019 era stato incriminato ai sensi della legge anti-spionaggio degli Stati Uniti del 1917, l’Espionage Act, per aver sollecitato, raccolto e pubblicato documenti militari e diplomatici statunitensi. Se fosse stato estradato, sarebbe stato la prima persona accusata secondo questa legge e avrebbe potuto ricevere una condanna fino a 175 anni di carcere.
Molti commentatori e attivisti internazionali si erano detti preoccupati della possibilità che Assange, una volta estradato, potesse subire maltrattamenti e torture durante la sua detenzione negli Stati Uniti. In sua difesa è stato citato l’articolo 3 della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo cui «nessuno stato può espellere, restituire o estradare una persona in un altro stato in cui sussistano fondati motivi per ritenere che rischierebbe di essere sottoposta a tortura».
Dal 12 aprile del 2019 Assange è incarcerato nel Regno Unito, nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel sud-est di Londra. Dal 2012 al 2019 gli era stato dato asilo nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra, dove era arrivato per evitare una precedente condanna per stupro in Svezia, poi decaduta. Nell’aprile del 2019 era stato poi arrestato per aver violato i termini del suo asilo politico. L’arresto di Assange era avvenuto per la violazione della libertà su cauzione avvenuta nel Regno Unito nel 2010, e per conto delle autorità statunitensi.