Da ogni fiala di vaccino Pfizer si potranno ottenere sei dosi, e non più cinque
Sarà possibile usando le siringhe di precisione, dice il protocollo approvato dall'AIFA
Il 28 dicembre AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, ha confermato che da ogni fiala di vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus sarà possibile ricavare sei dosi, cioè una in più rispetto a quanto previsto in precedenza e indicato dal produttore. Sarà possibile farlo sfruttando la quantità di vaccino “residuo”, che rimane disponibile in ciascuna fiala dopo averne ricavato cinque dosi, seguendo una procedura approvata nei giorni scorsi anche dall’FDA, l’ente americano che si occupa di farmaci.
Le fiale consegnate da Pfizer devono essere diluite con acqua e cloruro di sodio (la soluzione fisiologica), per ricavarne normalmente 5 dosi contenenti ciascuna 0,3 millilitri di vaccino, da iniettare. Utilizzando il sistema raccomandato dall’AIFA, si riuscirà a garantire la dose di 0,3 mL di vaccino per ciascuna somministrazione, ma se ne potrà ricavare una in più utilizzando siringhe di precisione che evitano lo spreco del vaccino “residuo”.
Questo sistema dovrebbe permettere all’Italia di avere fino al 20 per cento di dosi in più di vaccino rispetto a quanto previsto. Dall’inizio della campagna di vaccinazione in questi giorni fino a settembre del 2021 era prevista la consegna di 27 milioni di dosi che adesso possono diventare 32 milioni.
L’operazione non si può fare con le siringhe normali: il documento della FDA dice che «se si utilizzano siringhe e aghi standard, potrebbe non rimanere abbastanza volume per estrarre una sesta dose dal singolo flacone». Servono quindi siringhe di precisione, che consentano di prelevare con esattezza la quantità di liquido necessario dai flaconi sfruttando il “vaccino residuo”.
Le siringhe speciali scelte dal commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Domenico Arcuri sono del tipo “Luer Lock”, e nelle scorse settimane erano state al centro di una polemica dopo che diversi giornali avevano segnalato il loro costo superiore a quelle normali, e comunque adatte alla somministrazioni dei vaccini. Arcuri aveva difeso la scelta di ordinarle, anticipando che avrebbero potuto consentire di sfruttare significativamente di più le fiale di vaccino a disposizione. Anche modelli di siringhe diversi dalle Luer Lock consentono comunque di raggiungere lo stesso risultato. La tecnologia che caratterizza le siringhe scelte da Arcuri infatti riguarda la tecnologia con cui l’ago si aggancia “a vite” al corpo della siringa, ma la precisione richiesta per l’operazione di recupero del vaccino residuo è raggiungibile anche con siringhe con tecnologia diversa.
Ieri il ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti le indicazioni da seguire perché siano organizzate, con l’impiego di polizia e carabinieri, le scorte per i trasferimenti e la sorveglianza dei vaccini nei punti di somministrazione in tutta Italia. Se sarà necessario, come già avvenuto a Roma per l’arrivo delle prime 9.750 dosi poi distribuite alla regioni, i prefetti convocheranno i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica per organizzare i servizi. Dopo essere arrivati alla base aerea di Pratica di Mare, nel comune di Pomezia, nell’area metropolitana di Roma, saranno trasportati dall’esercito nei 21 centri di raccolta, uno in ogni regione e nelle province autonome, da dove poi saranno distribuiti, sotto il coordinamento dei prefetti, nei 300 punti di somministrazione.
L’arrivo in Italia delle prime 470mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus (che adesso potranno essere 564mila), dopo le 9.750 inviate nei giorni scorsi per la giornata di vaccinazione “simbolica” del 27 dicembre, era previsto per lunedì sera, ma a causa del brutto tempo è stato rinviato a martedì mattina. Questa prima fornitura darà l’avvio effettivo della campagna vaccinale a cui saranno sottoposti per primi gli operatori sanitari seguiti dagli ospiti delle RSA, le residenze assistenziali per anziani.
A partire dal 29 dicembre, ogni settimana, fino a marzo 2021, arriverà in Italia una fornitura equivalente a questo punto a 564mila dosi, cioè le precedenti 470mila con la dose in più per ogni fiala. In totale, nel primo trimestre del nuovo anno era previsto l’arrivo di 7,8 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, che oggi potranno essere 9,3 milioni, a cui si aggiungeranno gli altri che verranno approvati dalla Commissione Europea.