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  • Lunedì 28 dicembre 2020

Cosa c’è nella legge di bilancio

I più importanti provvedimenti previsti dalla manovra che martedì, o al più tardi mercoledì, dovrebbe essere approvata in via definitiva

(Roberto Monaldo/LaPresse)
(Roberto Monaldo/LaPresse)

Il 27 dicembre la Camera ha approvato la legge di bilancio per il 2021, la legge che stabilisce ogni anno come, dove e quando si gestiranno le entrate fiscali e spenderanno i soldi pubblici. La legge, che viene spesso chiamata anche “manovra economica”, è stata approvata con 298 voti favorevoli, 125 contrari e 8 astenuti e ora dovrà ricevere l’approvazione del Senato entro il 31 dicembre. Il voto finale sulla legge di bilancio è previsto per martedì 29 dicembre, o al più tardi mercoledì 30: il governo porrà la fiducia, e non subirà modifiche rispetto a quello approvato alla Camera. Qualsiasi modifica alla legge comporterebbe infatti un nuovo ulteriore passaggio alla Camera: la legge di bilancio deve però essere approvata entro la fine dell’anno, altrimenti l’Italia entrerebbe nel cosiddetto esercizio provvisorio, che il governo vuole evitare.

L’esercizio provvisorio di bilancio è uno strumento dai confini non proprio chiarissimi, a cui la Costituzione fa soltanto un accenno breve e piuttosto oscuro. All’articolo 81 si dice infatti: «L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi». Da queste scarne parole si deducono due cose. La prima è che se non si approva una legge di bilancio il Parlamento deve comunque approvare una legge per dare il via all’esercizio provvisorio: non c’è nessuna procedura automatica che si può eseguire senza voto delle Camere. La seconda: questo esercizio provvisorio non può durare più di quattro mesi, al termine dei quali la vera legge di bilancio deve essere approvata.

Cosa c’è nella legge di bilancio
Il testo approvato alla Camera, che a meno di sorprese riceverà il via libera del Senato, prevede stanziamenti per 40 miliardi di euro. Le misure principali della manovra riguardano il lavoro: il blocco dei licenziamenti sarà esteso fino al 31 marzo 2021 e la cassa integrazione gratuita (cioè totalmente pagata dallo Stato) per i dipendenti delle aziende più colpite dalla crisi dovuta all’emergenza coronavirus sarà prorogata di ulteriori 12 settimane. Tra il primo gennaio e il 31 marzo 2021 i lavoratori potranno usufruire della cassa integrazione ordinaria e tra il primo gennaio e il 30 giugno 2021 della cassa integrazione in deroga, cioè quella che può essere richiesta da tutti i tipi di aziende, indipendentemente dal numero di dipendenti.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi più colpiti dalla pandemia, la legge di bilancio introduce una nuova forma di sostegno al reddito, l’«ISCRO», acronimo di «Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa». Sarà una specie di cassa integrazione riservata alle partite IVA (ma solo a quelle iscritte alla gestione separata dell’INPS) e prevedrà un sostegno per sei mensilità, da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Ne avrà diritto chi nell’anno precedente alla domanda dimostrerà di aver avuto un reddito da lavoro autonomo inferiore del 50 per cento rispetto alla media dei tre anni precedenti e comunque non superiore a 8.145 euro. Per ottenere l’«ISCRO» bisognerà anche essere in regola con i contributi e avere aperto la partita IVA da almeno 4 anni.

Sempre per le partite IVA la legge di bilancio stanzierà un fondo da un miliardo di euro per garantire il cosiddetto “anno bianco fiscale”: professionisti e lavoratori autonomi maggiormente colpiti dalla pandemia per l’anno 2021 non dovranno versare i contributi previdenziali. Potrà avere questo esonero chi nel 2020 abbia avuto una perdita del fatturato di almeno un terzo rispetto al 2019, e un fatturato complessivo inferiore a 50mila euro.

La manovra prevede inoltre sgravi fiscali per le aziende che assumano giovani sotto i 35 anni, con particolari incentivi al Sud. Per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022, sono previsti sgravi contributivi del 100 per cento per tre anni. Per chi assume in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna lo sgravio sale a 4 anni. Previsto uno sgravio al 100 per cento anche per chi assume donne disoccupate al Sud e senza un impiego da almeno 24 mesi nel resto d’Italia.

La manovra stanzia poi per il 2021 tre miliardi di euro, che diventeranno cinque nel 2022, per il cosiddetto “assegno unico per i figli” che verrà versato a partire da luglio 2021 ai lavoratori per ogni figlio a carico fino a 18 anni. La legge di bilancio rifinanzierà anche il cosiddetto “bonus bebè” per tutti i nati nel 2021, farà passare il congedo di paternità obbligatorio da 7 a 10 giorni e istituirà un fondo da 50 milioni di euro per le aziende che aiutino il rientro al lavoro delle donne che hanno recentemente avuto un figlio. Le famiglie con ISEE inferiore a 20 mila euro potranno richiedere un dispositivo mobile – cellulare o tablet – con abbonamento Internet in comodato d’uso gratuito per un anno.

La legge di bilancio inoltre proroga la possibilità di accedere al cosiddetto “Superbonus 110%” fino al 31 dicembre 2022, a patto che al 30 giugno 2022 sia stato realizzato almeno il 60 per cento del progetto di ristrutturazione. Il “Superbonus 110%” è un’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili. Il “Superbonus” consente di detrarre dall’IRPEF – l’imposta sul reddito delle persone fisiche – il 110 per cento delle spese sostenute per specifici interventi di miglioramento degli edifici, entro certi limiti di spesa. E quindi, di fatto, di rientrare interamente della spesa nel giro di cinque anni, ottenendo anche un’ulteriore detrazione del 10 per cento.

Nel 2021 sale inoltre a 16mila euro il tetto per il «bonus mobili», la detrazione al 50 per cento per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici che fino alla fine del 2020 era prevista su una spesa massima di 10mila euro. Il rimborso, in forma di detrazione fiscale, avverrà in dieci anni. Nella manovra sono anche stanziati 20 milioni di euro per un “bonus idrico” da 1.000 euro per interventi di sostituzione di apparecchi e attrezzature idrauliche per il bagno di casa a scarico ridotto e a limitazione di flusso di acqua.