Oggi iniziano le vaccinazioni nell’UE
E in Italia, dove le prime 9.750 dosi di vaccino contro il coronavirus sviluppato da Pfizer-BioNTech verranno somministrate a medici, infermieri e operatori sanitari
Domenica è iniziata la campagna vaccinale contro il coronavirus nell’Unione Europea, grazie alle somministrazioni delle prime dosi del vaccino sviluppato da Pfizer-BioNTech e autorizzato dalla Commissione europea su raccomandazione dell’EMA, l’Agenzia europea del farmaco. In Italia verranno somministrate le prime 9.750 dosi di vaccino ad altrettante persone tra medici, infermieri e operatori sanitari, scelti per prendere parte a quella che il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha definito una giornata “simbolica”.
Sabato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato che il vaccino di Pfizer-BioNTech era stato consegnato a tutti i 27 paesi membri dell’Unione e aveva confermato l’inizio della campagna vaccinale per domenica. Aveva inoltre definito l’inizio quasi simultaneo delle vaccinazioni come un «toccante momento di unità», anche se nelle ultime settimane non erano mancati problemi e divisioni.
L’Ungheria, per esempio, aveva somministrato le prime dosi di vaccino sabato, sostenendo di non poter aspettare oltre. La prima ministra danese, Mette Frederiksen, aveva inizialmente detto che il suo paese non avrebbe aspettato gli altri per iniziare la campagna vaccinale, anche se poi si era adeguata alle tempistiche del resto dell’Unione. Altri stati, come i Paesi Bassi, aspetteranno fino a gennaio, ma solo a causa di problemi tecnici legati al processo di registrazione del vaccino.
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Secondo Politico, la strategia vaccinale dell’Unione Europea è stata un test importante per la Commissione europea, poiché i paesi membri hanno ceduto parte dei loro poteri di gestione della Sanità nazionale. Dopo mesi di lavoro, e dopo che quattro paesi dell’Unione avevano provato ad accelerare firmando accordi separati con la società britannica Oxford/AstraZeneca, la Commissione è riuscita a firmare sei accordi con i principali produttori di vaccini e assicurarsi contratti per più di due miliardi di dosi.
Anche in Italia la campagna vaccinale è iniziata domenica. Le prime dosi del vaccino sviluppato da Pfizer-BioNTech sono arrivate attraverso il passo del Brennero venerdì, e hanno raggiunto l’istituto Spallanzani di Roma sabato mattina, scortate dai Carabinieri. Le prime persone a essere vaccinate sono state la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli.
Covid vaccines arrive at Rome’s Spallanzani hospital. Tomorrow a nurse will be the first Italian vaccinated here #reuters video pic.twitter.com/WJhAjeR8Vq
— eleanor biles (@ellybiles) December 26, 2020
La campagna vaccinale vera e propria inizierà la prossima settimana, quando Pfizer dovrebbe consegnare altre 470mila dosi del vaccino. A ricevere le dosi in questa prima fase, che andrà avanti nelle settimane successive, saranno oltre a medici, infermieri e personale sanitario, anche personale che lavora negli ospedali e le persone che vivono nelle RSA, per un totale di quasi 2 milioni di persone.
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Per il vaccino Pfizer in Italia funzionerà così: la società farmaceutica si occuperà direttamente del trasporto nei circa 300 centri di somministrazione che sono stati individuati a inizio dicembre dalle regioni e dalle province autonome. Per individuarli, Arcuri aveva chiesto alle regioni di comunicare in ogni provincia strutture in grado di conservare e gestire le dosi di vaccino, e attraverso le quali poter vaccinare almeno 2.000 persone in 15 giorni. Arcuri nella lettera alle regioni aveva suggerito di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere, mentre per le RSA si procederà con le vaccinazioni a domicilio, con apposite squadre di medici e infermieri.
La Regione Piemonte ha per esempio individuato 28 ospedali, tra i quali c’è l’ospedale temporaneo per pazienti COVID Valentino, nel quale sarà allestita «una zona di accesso, l’accettazione, l’area di attesa, cinque aree di somministrazione con 60 postazioni ognuna, e una sala post somministrazione per eventuali monitoraggi specifici». La Regione Emilia-Romagna invece ha già detto che collocherà queste aree fuori dagli ospedali, o comunque «dove non è previsto né in entrata né in uscita il passaggio degli utenti», ipotizzando di usare «le tensostrutture fornite da Protezione civile ed esercito» o «palasport o poli fieristici». La stima dell’Emilia-Romagna è di arrivare a 10mila vaccinazioni al giorno nella prima fase della somministrazione.
Diversamente dalla logistica per il vaccino di Pfizer, per i vaccini per i quali bastano frigoriferi meno potenti, come quello di Moderna, le case farmaceutiche li trasporteranno fino a un luogo di stoccaggio nazionale, da cui poi saranno portati in altri siti territoriali. Secondo una stima che aveva fatto Arcuri, i luoghi in cui sarà somministrato il vaccino sul territorio nazionale dovrebbero arrivare a 1.500. Non è ancora chiaro però quando saranno allestiti e quanti saranno i padiglioni con le primule, presentati qualche settimana fa, che ospiteranno centri di informazione e anche aree di somministrazione del vaccino.