Chi c’è in ballo per diventare Angela Merkel
A gennaio la CDU sceglierà il suo prossimo leader, che probabilmente sarà anche il prossimo cancelliere tedesco: ci sono tre nomi, forse quattro, e grande incertezza
Tra il 15 e il 16 gennaio l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), il partito di centrodestra della cancelliera Angela Merkel, eleggerà il suo prossimo leader, che con tutta probabilità sarà anche il prossimo cancelliere tedesco. L’esponente più popolare del partito, Merkel, non si candiderà e lascerà la politica nel settembre del 2021 al termine del suo mandato, come ha annunciato tempo fa. Non lo farà nemmeno Annegret Kramp-Karrenbauer, che nel dicembre di due anni fa era stata scelta per guidare la CDU, ma che poi aveva deciso di rinunciare al suo incarico dopo uno scandalo piuttosto grosso nello stato tedesco di Turingia. I nomi in ballo oggi sono tre, forse quattro. Provengono da diverse aree del partito, non tutti sono vicini a Merkel e non tutti sono apprezzati in egual misura dagli altri paesi europei, particolarmente interessati a capire chi potrebbe diventare il nuovo cancelliere dopo 16 anni di governo Merkel.
L’attenzione verso il congresso della CDU è particolarmente alta perché il partito di Merkel è il principale partito politico tedesco, e non solo perché governa il paese dal 2005. Secondo gli ultimi sondaggi, l’alleanza tra CDU e CSU (l’Unione Cristiano-Sociale, partito “fratello” della CDU in Baviera) raccoglie oggi il 36 per cento dei consensi, rispetto al 18,4 per cento dei Verdi e il 16,3 per cento dei Socialdemocratici. Al momento CDU e CSU governano coi Socialdemocratici, ma in Germania si parla molto di una possibile alleanza coi Verdi dopo le prossime elezioni. Le cose potrebbero cambiare da qui al 26 settembre 2021, data in cui sono previste le elezioni federali, ma ad oggi il vantaggio della CDU sugli altri partiti, così come il suo peso nella vita politica tedesca, è davvero notevole. Insomma, a meno di sorprese dovrebbero essere loro a esprimere il nuovo cancelliere.
Il prossimo leader si ritroverà quindi a gestire un’eredità molto importante, sia dentro che fuori dalla Germania.
I candidati per prendere il posto di Annegret Kramp-Karrenbauer sono tre, almeno finora: Friedrich Merz, che rappresenta l’ala più a destra del partito; Armin Laschet, moderato e primo ministro dello stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia, il più popoloso della Germania; e Norbert Röttgen, uno dei maggiori esperti di politica estera della CDU. Finora quello che ha raccolto più attenzioni è stato Merz, la cui eventuale elezione è molto temuta dai leader degli altri paesi europei: «Uomo, bianco, vecchio, aggressivo, parla di gay e pedofili come se fossero la stessa cosa, sminuisce le discussioni sulle questioni di genere definendole una perdita di tempo e non sopporta Angela Merkel. Non potrebbe essere più lontano dallo spirito del tempo», ha scritto di lui Politico.
L’esponente del partito che ad oggi sarebbe il più votato, però, non è nessuno di questi tre, ma Jens Spahn, il ministro della Salute che ha gestito la crisi provocata dalla pandemia da coronavirus, e che ha visto i suoi indici di gradimento salire rapidamente negli ultimi mesi. Spahn è in una situazione molto particolare: a febbraio aveva annunciato di volersi presentare come vice di Laschet, ma oggi avrebbe i numeri per candidarsi da solo.
Finora Spahn ha escluso di voler cambiare la sua posizione, e anche i suoi alleati più stretti, ha scritto il Financial Times, pensano che la situazione rimarrà quella attuale fino al congresso. Ma diversi membri del partito sperano che Spahn ci ripensi, soprattutto perché «nessuno dei tre candidati sembra ispirare molto entusiasmo», ha scritto il Frankfurter Allgemeine Zeitung in un recente articolo di opinione.
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Non è detto comunque che il prossimo cancelliere sarà il leader dei Cristiano-Democratici, anche in caso di vittoria dell’alleanza tra CDU e CSU alle prossime elezioni del 2021.
Un nome che sta circolando come possibile candidato cancelliere è quello di Markus Söder, leader della CSU (la CSU è presente solo in Baviera, mentre il suo partito “fratello”, la CDU, opera in tutti gli altri quindici stati della federazione tedesca). CDU e CSU si incontreranno a inizio gennaio per trovare un accordo sul candidato da presentare, che solitamente è sempre stato il leader della CDU, il partito più grande tra i due. Il prossimo anno però le cose potrebbero cambiare. Gli indici di gradimento di Söder sono saliti molto durante la pandemia, e oggi sono nettamente più alti di quelli di Laschet, Merz e Röttgen. Un sondaggio del canale televisivo tedesco ZDF ha rilevato che il 58 per cento dei tedeschi si può immaginare Söder come cancelliere.
Secondo Robert Vehrkamp, politologo tedesco del think tank Bertelsmann Foundation, la CDU non starebbe affrontando il problema chiave che la aspetta al congresso del prossimo anno: cioè che partito vuole essere, e vuole diventare, dopo l’era Merkel.
Finora nessuno dei tre candidati sembra essere riuscito a delineare un progetto chiaro e convincente di partito; e nonostante la CDU sia la forza politica più popolare in Germania, molti dei suoi consensi derivano dalla leadership dell’attuale cancelliera. Il rischio è che gli alti indici di gradimento attuali possano provocare una “falsa sicurezza” nella leadership del partito, e svanire non appena il partito sceglierà il proprio candidato in vista di settembre.